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Cronaca

A Vittorio Arrigoni

(Articolo di Antonella Cozzi)

Chino il capo… “vorrei non avere un cuore perché fa tanto male“.

Il corpo senza vita di Vittorio Arrigoni, il volontario italiano rapito da una cellula a Gaza, è stato trovato in una casa abbandonata sulla striscia di Gaza. E’ morto per soffocamento. Vittorio Arrigoni è morto. “Dio sembra così remoto che non riesco a trovarlo“.

Nasce nel 1975 membro dell’ International Solidarity Movement, collaboratore de Il manifesto , autore di Restiamo umani. Durante l’Operazione Piombo Fuso, il suo blog, Guerriglia Radio, fu l’unica fonte giornalistica d’informazione da Gaza, dal momento che nessun giornalista aveva accesso alla Striscia.

Due anni fa era stato minacciato di morte. Il sito stoptheism.com invitò ad assassinare i cooperatori dell’ISM presenti a Gaza, tra cui l’italiano Vittorio Arrigoni, indicato come bersaglio n°1 da uccidere, indicati dettagli e segni particolari per poterlo identificare – insieme ad una lista di altre persone – anche un numero di telefono negli Stati Uniti per poter segnalare all’esercito israeliano l’eventuale avvistamento.

Corrono su Fb link in ricordo del suo operato, commenti di cordoglio si sprecano, ave alle sua memoria.“Ciao eroe..morto per una guerra non tua!”;“Guerra inutile che non appartiene a noi….ma puntualmente ci muoiono i nostri…..onore ai caduti…..e alle loro famiglie….”

Una guerra non tua? Una guerra dove puntualmente muoiono i nostri? Può una guerra non appartenere al genere umano tutto, restare nel limite dei confini politici senza toccare l’orrore e il terrore della comune coscienza civile? Esiste la proprietà privata anche nelle guerre, questa è mia e questa è tua? Un corpo senza vita a Gaza deve importarmi meno di quello sotto casa assassinato per una faida camorristica? Nello stile “fatti i cazzi tuoi che campi cent’anni”?

E’ questo il vero orrore, l’orrore dell’indifferenza che protegge le nostre comode vite, mentre ci grattiamo le nostre poderose e flaccide chiappe che affondano nei morbidi schienali di “Poltrone e sofà”. E’ questo l’orrore, vedere qualcuno morire a mille miglia di distanza e continuare a fare zapping. E’ questo l’orrore, avere il cuore stretto in una morsa per qualcuno che ha dato la sua vita in difesa del diritto alla vita e sentir dire non era la tua guerra. E’ questo l’orrore, l’orrore del sacrificio violato dall’indifferenza altrui.

Guerriglia alla prigionia dell’Informazione. Contro la corruzione dell’industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l’imperdonabile assopimento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l’abrasiva denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L’infanticidio di ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto. L’abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito.(Vittorio Arrigoni)

Ti saluto con la speranza che qualcosa possa ancora essere salvato in questa maledetta umanità.

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