“Segreto Criminale” di Sabrina Minardi e Raffaella Notariale
NAPOLI (di Lucilla Nele) – La giornalista Raffaella Notariale incontra Sabrina Minardi per la prima volta nel 2006. Sabrina è la supertestimone nel caso relativo alla scomparsa di Emanuela Orlandi. E’ stata moglie del calciatore Bruno Giordano, poi amante ed unica confidente di Enrico de Pedis, detto Renatino, il boss dei Testaccini, la frangia più pericolosa della banda della Magliana, che per lei nutriva un sorta di adorazione. Raffaella riuscì a intervistarla, poi le due donne si persero di vista. Il servizio fece scalpore, ma Sabrina venne minacciata e si allontanò da Roma.
Nell’autunno del 2009, però, Sabrina, nonostante il suo passato difficile, nonostante gli anni di eccessi sulle spalle, la malattia, la confusione, decide di non ritirarsi a vita privata, ma di tornare e di cercare Raffaella. Per continuare a parlare.
Nasce così “Segreto criminale, la vera storia della banda della Magliana” (Newton Compton editori), una collaborazione tra due donne, tra una penna e una voce. Un libro crudo, colmo di nomi, fatti, intrecci e sconcertanti rivelazioni sulla più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma. E così, pagina dopo pagina, si cerca incessantemente di ricostruire i fatti di quegli anni cruenti, di cui il famoso clan fu protagonista. A partire dal caso di Emanuela Orlandi.
“Il primo lancio di agenzia riguardante Emanuela Orlandi esce alle 16:21 del 24 giugno 1983. La ragazzina ha quindici anni e al momento della sparizione indossa dei jeans ed una maglietta bianca.” Si apre in questo modo il nono capitolo del libro dedicato al caso Orlandi, e prosegue snodandosi tra le mille vicende che gettarono nel buio le istituzioni che indagavano sul sequestro, fino ad arrivare ad un punto cruciale delle indagini, una telefonata anonima, arrivata molti anni dopo la scomparsa della ragazza quindicenne, alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”: “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant’ Apollinare e del favore che Renatino (il De Pedis) fece al cardinale Poletti, all’epoca.”. Grazie a questa telefonata si arrivò a dedurre che ci fosse un legame tra il boss ed il sequestro Orlandi, inoltre si giunse alla scoperta dei documenti riguardanti la sepoltura del De Pedis nella cripta della basilica Vaticana di Sant’Apollinare, tra monsignori e cardinali, con il benestare del Vicario del Papa. Un altro mistero, dunque. Ma questi, riguardanti il sequestro e la sepoltura, sono solo due dei tanti fatti incomprensibili su cui Raffaella Notariale, seguendo meticolosamente i racconti di Sabrina Minardi, cerca di far luce in “Segreto criminale”.