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“Emergenza immigrati” a Lampedusa, Bossi: “Meglio tenerli a casa loro”

Immigrati a lampedusa

ROMA (di Daniela Sasso) – “Immigrati? Fora da i ball“, questa la colorita espressione dialettale utilizzata in un’ intervista rilasciata ai cronisti, a Montecitorio, da Umberto Bossi per manifestare la sua maniera di affrontare e risolvere la delicata questione emergenza immigrati nell’ isola di Lampedusa.

“Meglio tenerli a casa loro”. Quanto alla possibilità che gli immigrati e i profughi siano ospitati anche nelle Regioni del Nord, l’ analisi del leader della Lega è: “Meglio tenerli vicini a casa loro (in Sicilia e, in generale, a Sud, ndr). Per portarli sulle Alpi devi fare migliaia di chilometri…”. E comunque “Nessuna Regione è contenta di prendersi gli immigrati. La prima cosa da fare è portarli a casa loro. Ma queste sono cose che Maroni conosce a menadito”. Bossi, infine, rinnova l’appello all’ Unione europea: “Deve intervenire presto” (La Repubblica).

Di contro, il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo manifesta tutta la sua indignazione verso le parole pronunciate dal leader della Lega: “Si vergogni”.

Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, dal suo canto, accusa l’ esecutivo di una vistosa contraddizione al suo interno: da un lato, il ministro dell’ Interno Maroni è apparso disponibile all’ accoglienza, seppur regolamentata, da parte dell’ Italia nei confronti degli immigrati, dall’ altro Bossi si è opposto in maniera molto serrata all’ idea di questa prospettiva.

Da domani la situazione si risolverà”. È previsto, infatti, l’ arrivo a Lampedusa di sei navi, per complessivi diecimila posti, destinate al rimpatrio dei “clandestini”, quindi dei soli Tunisini: a seguito di un accordo Italia-Tunisia, questi saranno trasportati nei vari centri di accoglienza che verranno allestiti sul territorio nazionale italiano, per poi essere rimpatriati; mentre i “profughi”, ad esempio Libici, Somali ed Eritrei, non saranno riportati in patria in maniera coatta – afferma il ministro Maroni, sottolineando il bassissimo contributo, in termini economici, da parte dell’ Unione Europea all’ emergenza italiana.

Intanto, nelle ultime ore, giunge dagli Usa l’ appello, nel corso di un’ intervista rilasciata all’ emittente americana CMBC dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rivolto a tutte le Regioni d’ Italia: “Accolgano parte degli immigrati sbarcati nei giorni scorsi sull’ isola in nome di un spirito di coesione e solidarietà”, definendo “inaccettabile” la situazione a Lampedusa. Il problema, precisa, “non è solamente nostro, ma dell’ intera Europa”, per questo “abbiamo bisogno di politiche univoche sia sull’ immigrazione che sull’ asilo politico e speriamo che tutto ciò sia possibile nelle prossime settimane”. “Fino a due giorni fa – racconta ancora Napolitano – una delegazione del governo italiano era in missione in Tunisia. Ed è stato raggiunto un accordo che sarà sottoposto al Consiglio dei Ministri del governo italiano per aiutare la Tunisia e risolvere i suoi problemi economici e darle assistenza, allo scopo di gestire le partenze verso la Sicilia di immigrati che non hanno titolo per entrare in Italia” (La Repubblica).

Domani, sull’ isola, è atteso l’ arrivo anche del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il quale ha convocato a Roma, a Palazzo Grazioli, i ministri competenti per discutere dell’ emergenza immigrati.

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