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Fiorentina show, per l’Inter è stata una disfatta!

Jovetic e Ljajic
Jovetic e Ljajic

NAPOLI (di Nicola Brattoli) – Fiorentina- Inter è finita 4 a 1, ma è un risultato bugiardo: poteva benissimo finire con uno scarto maggiore. Quanto offerto dai neroazzurri è mortificante per i milioni di tifosi che la seguono. Ieri si è assistito ad una partita a senso unico, con una Fiorentina assoluta padrona della scena e un’Inter sulle ginocchia già nei primi frangenti di gara. Gli uomini di Montella hanno giocata la partita perfetta, ma sono stati aiutati oltre misura dalla libertà di cui godevano gli uomini chiave: Pizarro, Cuadrado, Jovetic, Aquilani e Ljajic. L’inter deve ringraziare il suo portierone Handanovic per non aver preso un’imbarcata peggiore. Disfatte di questo tipo l’inter quest’anno ne ha già prese, tra le recenti sconfitte anche quella di Siena, e la Toscana si dimostra, dopo i fasti degli anni passati, amarissima. Mai, però, di questa entità e forma.

Stramaccioni nel post-partita ha ammesso i propri sbagli, e spiegato che forse che nelle gambe di otto giocatori si sono sentite le fatiche di coppa. Questo può essere opinabile perché l’inter è parsa in difficoltà sin dai primissimi minuti e la scusa della stanchezza non regge se non alla distanza. Per trovare una spiegazione bisogna andare oltre la mera condizione fisica dei calciatori. La difesa è stata messa in netta difficoltà dai continui tagli di Jovetic e Ljajic e dall’assenza di una prima punta statica. Juan Jesus ha sofferto maledettamente, come in molte reti subite dall’inter, i tagli dell’attaccante alle spalle del difensore: a testimonianza di ciò è stato il primo gol di Ljiajic. Il centrocampo “tecnico” composto da Kovacic, Cambiasso e Kuzmanovic non ha offerto un’adeguata barriera ad una difesa che era schierata sempre bassissima, a ridosso dell’area di rigore. Il pachidermico Kuzmanovic è di una lentezza esasperante e le sue caratteristiche sembrano essere simili al più avanzato Guarin. Gran tiro dalla distanza ma certamente meno bravi in fase difensiva e a recuper palloni. Poche colpe per il giovane Kovacic, schierato prima come mezz’ala sinistra e poi come regista basso, ha sofferto dapprima la verve di Cuadrado e poi il poco aiutato degli altri centrocampisti. L’attacco, ormai orfano del Principe Milito, fa quel che può quando arrivano palloni giocabili e ieri non né sono arrivati.

La situazione appare complicata per le notevoli mancanze nella struttura di gioco dei neroazzurri e gli impegni incombono. Giovedì c’è il ritorno di Europa League con il Cluj e l’inter dovrà difendere il 2-0 firmato da Palacio in settimana. Ancora più importante per il suo significato è il derby di domenica con il Milan. I rossoneri dopo un’incredibile filotto di partite sono giunti alla partita con addirittura un punto in più in classifica sui cugini. Stramaccioni ,ora,  è atteso dalla settimana più bollente della sua giovane carriera. Lo attendono tempi bui o la riscossa? 

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