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Economia

Su la Testa! Il corteo della Fiom a Pomigliano

POMIGLIANO (di Giuliano Pennacchio) – La Rotonda Alfa Romeo a Pomigliano è la strada che porta alle fabbriche della zona industriale. Lì vicino c’è l’Alenia, azienda che costruisce le fusoliere degli aerei, poi l’Avio dove si revisionano i motori aerei e un po’ più in la Fiat Auto; alla Rotonda Alfa Romeo alle 9 di questa mattina vi erano diecimila manifestanti. La manifestazione della FIOM, contro la crisi, per il lavoro, i diritti, la solidarietà è stata un grande appuntamento, dove il lavoro ed i diritti hanno fatto la parte del
leone.

Corteo della fiom a Pomigliano

Lavoratori del Gian Battista Vico, operai della Firema, dell’Ansaldo, dell’Irisbus, dell’indotto Fiat, disoccupati organizzati, centri
sociali, moltissimi studenti delle scuole del pomiglianese, rappresentanze dell’Idv, Sel, Rifondazione Comunista hanno dato vita al
corteo che si è concluso a Piazza Primavera. La FIOM ha dato un carattere aperto della giornata del 14 novembre;
alla politica si è chiesto un sostegno esplicito alle ragioni dei metalmeccanici. All’appello hanno risposto Antonio Di Pietro, Paolo
Ferrero, Nicki Vendola (quest’ultimo è stato contestato da un gruppo di disoccupati organizzati ed ha abbandonato la manifestazione durante il percorso).

Stefano Rodotà, intervenuto dal palco ha dato il senso alla giornata. La dignità umana è inviolabile, non dovrebbe mai essere messa in discussione. Marchionne ha creato un clima di paura tra gli operai realizzando una condizione di cento anni fa. Oggi si ritorna a lottare
in tutta Europa per essere liberi dalla paura. Maurizio Landini, segretario nazionale della FIOM, nell’intervento
conclusivo è stato chiaro: il ‘modello Pomigliano’ rende carta straccia le più elementari conquiste del movimento operaio italiano. La
Costituzione italiana deve varcare i cancelli delle fabbriche. Diritti per tutti e non guerre tra operai. Sostegno delle attività produttive a
partire da una nuova politica industriale, con un intervento pubblico, che metta fine alla desertificazione industriale della Campania e del Mezzogiorno.

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