Proposta di legge per il Terzo Settore. Ricciardi (M5S): «Basta armi, più spazio ai servizi sociali»
La prossima settimana, la Camera dei Deputati si prepara a votare un disegno di legge che mira a intervenire sul Terzo Settore, un settore vitale composto da associazioni e organizzazioni no-profit. La proposta legislativa copre una vasta gamma di argomenti, dalla creazione di una giornata nazionale per l’ascolto dei minori fino al via libera per l’assunzione di più assistenti sociali. Tuttavia, il dibattito su questo disegno di legge ha generato discussioni e dibattiti accesi.
Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle, ha giocato un ruolo chiave nel processo, essendo stata coinvolta nella commissione Affari Sociali che ha lavorato sul provvedimento. Ricciardi ha sottolineato che il disegno di legge rappresenta una “piccola ‘riforma’ del Codice del Terzo Settore”, riflettendo il lavoro intensivo svolto nelle ultime settimane. Ha anche elogiato alcuni aspetti della proposta, che ritiene meritevoli di apprezzamento.
Tuttavia, la deputata ha sollevato un problema cruciale: la mancanza di finanziamenti adeguati per sostenere le riforme proposte. Secondo Ricciardi, questa carenza di risorse finanziarie mina l’efficacia della legge, trasformandola in una norma di facciata anziché in uno strumento utile per migliorare il settore del Terzo Settore.
Una delle critiche più rilevanti sollevate riguarda la disparità di priorità di finanziamento del governo. Mentre si trovano risorse per investire in settori come la difesa e l’acquisto di armamenti, si fa fatica a trovare fondi sufficienti per sostenere servizi sociali cruciali, come l’assunzione di assistenti sociali. Questo squilibrio ha generato frustrazione e delusione tra coloro che lavorano nel settore no-profit e tra gli attivisti che si battono per il miglioramento delle condizioni sociali.
Nel frattempo, il dibattito in Parlamento continua, con i legislatori che cercano di conciliare gli obiettivi ambiziosi del disegno di legge con la necessità di risorse finanziarie sufficienti per sostenerli.