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Cronaca

Mercato nero e tour della speranza per l’«anticancro» dello scorpione

WASHINGTON (di Guido Olimpio) – Il messaggio è lanciato su un forum Internet: «Sapete dove posso trovare il Vidatox ? È per mia sorella, ammalata di cancro…». La risposta è rapida: «Vai a questo sito, loro ti aiuteranno di sicuro». 

Il dialogo è reale. E riguarda un cittadino americano preoccupato di poter ottenere un medicinale omeopatico – controverso – prodotto a Cuba e vietato negli Stati Uniti.

Il Vidatox , noto anche come Escozul , è realizzato con il veleno dello scorpione azzurro. Per alcuni medici dell’isola di Fidel si tratta di una risposta efficace contro alcuni tipi di tumore. Molti oncologi, invece, mettono in guardia sui rischi e non nascondono il loro scetticismo. Moniti che non scoraggiano chi è alla disperata ricerca di qualcosa che fermi la malattia. Tra questi vi sono molti italiani: almeno 35 mila nostri connazionali si sono recati a Cuba per acquistarlo. Il dato, impressionante, è stato rivelato in un’intervista al canale AdnKronos Salute da Antonio Fraga Castro, responsabile del laboratorio Labiofam , il centro situato non lontano dall’Avana dove è realizzato il medicinale.
Fino a poco tempo fa, il Vidatox era distribuito gratuitamente. Poi i cubani hanno deciso di cambiare. Chi lo vuole deve recarsi in una delle farmacie internazionali sull’isola. Costo: 160 euro circa (in valuta locale) accompagnati dalla documentazione medica. Tutto più semplice per un locale. Ne entra in possesso con appena un euro. Basta poco, dunque, per crearsi un giro di acquirenti. E infatti l’offerta ha attirato persone da tutto il mondo.

«Arrivano dall’Europa, dal Sud America, dal Canada – ha spiegato Castro – ma il problema è che molti non sono bene informati». Molti ne hanno soltanto sentito parlare ed hanno deciso di tentare con il classico «viaggio della speranza». Altre persone, invece, ne comprano in quantità e ripartono. Gli stessi cubani non escludono l’esistenza di un mercato nero alimentato con la vendita diretta, oppure attraverso Internet. E non sarebbe neppure una sorpresa se organizzazioni criminali volessero sfruttare la situazione. Era accaduto con medicine meno importanti, figuriamoci con qualcosa che promette di contrastare una malattia come il cancro.

 

Gli esperti sostengono che solo due anni fa in Italiaalmeno 9 mila persone avevano utilizzato il prodotto. Ma con il passare del tempo, grazie anche alla pubblicità su Internet e al passaparola, il numero è cresciuto in modo significativo. E così la domanda. Questo ha aperto un canale parallelo. Chi non può affrontare la spesa del viaggio fino a Cuba deve rivolgersi a qualche corriere oppure cercare società che lo commercializzano in altri paesi. È il caso dell’Albania dove è possibile ottenere il Vidatox , ma ad un prezzo ben più alto di quello cubano. Un intero ciclo di cure può venire a costare circa mille euro al paziente compratore. Appena quattro giorni fa la Guardia di Finanza di Bari ha fermato un italiano, titolare di una società albanese, che aveva nella valigia 236 confezioni del «veleno miracoloso» che intendeva poi vendere attraverso San Marino. Qui, le autorità del Titano, già avvertite della triangolazione, hanno bloccato la distribuzione o vendita del prodotto. E il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha subito commentato: «Da ministro l’invito è quello di non andare contro la legge, da medico sconsiglio vivamente qualsiasi procedura tipo i viaggi della speranza o i farmaci della speranza, che non portano da nessuna parte. Esistono le leggi per la registrazione di un farmaco o per il suo utilizzo a scopo compassionevole. Se qualcuno vuole utilizzare questi farmaci deve agire secondo procedura, o chiedere una deroga e si vedrà se esistono gli estremi».

 

La storia di questa medicina non è certo recente. A metà degli anni 80 un ricercatore cubano, Misael Bordier, scopre che il veleno dello scorpione azzurro contiene proprietà anticancro. Singolare la catena di produzione. La piccola creatura è conservata in laboratorio, nutrita e sottoposta a scariche elettriche: in questo modo emette 2-3 gocce di veleno al giorno. Il passo successivo prevede che la sostanza sia diluita nell’acqua.

Lanciato come un rimedio omeopatico, il Vidatox si è fatto un «nome» nonostante il parere contrario di molti oncologi che basano il loro giudizio sugli effetti. Possono esserci controindicazioni serie e non sembra che il cosiddetto «vaccino» abbia davvero fronteggiato il male. Dal laboratorio cubano replicano: migliaia di pazienti hanno avuto effetti positivi. Non sono guariti – aggiungono – ma le loro condizioni sono migliorate. (Corriere della sera)

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