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Cronaca

Wikileaks, mandato d’arresto internazionale per Assange

WASHINGTON – ”Non abbiamo amico migliore. Nessuno sostiene l’amministrazione americana con la stessa coerenza con la quale in questi anni Berlusconi ha sostenuto le amministrazioni Bush, Clinton e Obama”. Lo afferma il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, rivolgendosi al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine di un colloquio durato piu’ di mezz’ora a margine del vertice Osce in corso ad Astana, in Kazakhstan. Sui contenuti del colloquio non e’ trapelato nulla, probabile che si siano affrontati temi della collaborazione tra Italia e Stati Uniti, in particolare dopo alcune rivelazioni riportate da Wikileaks relative al Premier.

MANDATO D’ARRESTO INTERNAZIONALE PER ASSANGE – L’Interpol ha annunciato di aver emesso un mandato d’arresto internazionale per Julian Assange, fondatore di Wikileaks, ricercato dalla Svezia nel quadro di un’inchiesta per “stupro ed aggressione sessuale”.

L’Interpol ha reso noto di aver emesso un “avviso rosso” (red notice, mandato di cattura internazionale) per Assange, su richiesta della Svezia. La notizia è stata anche confermata alla France Presse da un portavoce dell’organizzazione internazionale di polizia. La “richiesta di arresto ai fini dell’estradizione” era stata ricevuta il 20 novembre, inviata dalla Svezia. Gli ‘avvisi rossi’ vanno ai 188 paesi che aderiscono all’Interpol, tra cui la Gran Bretagna, dove si ritiene risieda il 39enne australiano. Il 18 novembre, la giustizia svedese aveva emesso un mandato di cattura per Assange, che voleva interrogare, “sulla base di ragionevoli sospetti di stupro, aggressione sessuale e coercizione”. I fatti contestati risalirebbero allo scorso agosto. Assange aveva fatto ricorso, ma il mandato era stato confermato da una corte d’appello. Oggi i suoi legali avevano portato l’appello alla Corte suprema di Stoccolma. L’indagine nasce da due incontri avuto con altrettante donne durante la sua visita in agosto in Svezia, dove l’ex avvocato aveva intenzione di far richiesta di residenza, con l’obiettivo di avere la tutela delle leggi svedesi sulla libertà di stampa per il suo sito Wikileaks. Secondo informazioni emerse in Svezia, le donne avrebbero raccontato che gli incontri sessuali, iniziati come consensuali, si erano trasformati in violenza. Assange ha respinto le accuse, lasciando intendere che le denunce sono il risultato di una campagna di fango orchestrata dagli Usa contro Wikileaks.

NON SI FERMA TERREMOTO WIKILEAKS –  Non si ferma il terremoto Wikileaks, con il creatore del sito Julian Assange che ora promette rivelazioni scottanti sulle banche e attacca il segretario di Stato Hillary Clinton sulla presunta attività spionistica contro funzionari stranieri all’Onu: se sarà dimostrato che è stata lei a dare l’ordine – dice – si dovrebbe dimettere.

”Ho i file riservati di una grande banca americana, li pubblico all’inizio dell’anno”, ha detto Assange al mensile americano Forbes, in un’intervista realizzata a Londra l’11 novembre scorso. Assange rivela di avere pronti altri documenti scottanti: ”Ho anche file della Russia, ma per ora non li pubblico” ha detto. Intende pubblicare invece quelli di ”una grande banca americana”. Media americani hanno precisato che nel 2009 lo stesso Assange aveva dichiarato in un’altra intervista di essere in possesso di un hard drive di un manager della Bank of America. La Banca ha gia’ smentito, precisando di non avere ”alcuna prova” che Wikileaks sia in possesso dell’hard drive in questione.

Tuttavia Assange l’11 novembre scorso aveva detto a Forbes: ”All’inizio del prossimo anno una grande banca si trovera’ rivoltata come un calzino. Decine di migliaia di suoi documenti verranno pubblicati su Wikileaks, al di la’ delle richieste dei manager o altri avvertimenti”. “E’ una grande banca americana?”, ha chiesto Forbes ad Assange. ”Si’. Non vi diro’ di piu”’. Ha aggiunto solo che la nuova pubblicazione ”esporra’ i livelli esecutivi in un modo tale da stimolare indagini e riforme. Immagino”

Assange ha detto di volerlo fare per motivi etici. ”Non sono uno anti-sistema. Incasellarmi in una categoria economica o filosofica non sarebbe corretto…Ho abbastanza conoscenza della politica e della storia per sapere che il libero mercato rischia di finire in una situazione di monopolio se non si lavora per mantenerlo libero. Wikileaks e’ nato con lo scopo di rendere il capitalismo piu’ libero e etico”.

Assange ha parlato anche con la rivista Time: il fondatore di Wikileaks sostiene che alla luce degli ultimi documenti emersi il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, dovrebbe dimettersi. “Se può essere dimostrato che lei è responsabile dell’ordine dato a funzionari diplomatici americani di spiare all’interno delle Nazioni Unite, in violazione dei patti internazionali firmati anche dagli Stati Uniti, allora sì, lei dovrebbe dimettersi”.

Dall’altra parte dell’oceano, intanto, Le Monde ha passato al setaccio documenti di interesse francese, da cui emerge l’ammirazione di Nicolas Sarkozy per l’ex presidente George W.Bush. Sedici mesi prima del voto presidenziale, il primo agosto del 2005, Sarko incontra l’ambasciatore Usa Craig Stapleton e il consigliere economico di Bush, Allan Hubbard, esprimendo ”la sua ammirazione per il presidente Bush”. L’allora ministro dell’Interno francese non esita a criticare la posizione diplomatica della Francia sull’Iraq. ”Sarkozy si e’ lamentato delle controverse relazioni tra gli Usa e la Francia in questi ultimi anni – scrive il diplomatico – affermando che il ricorso di Chirac e Villepin al veto della Francia al consiglio di sicurezza (dell’Onu,ndr) contro gli Usa nel febbraio 2002 (sull’invasione in Iraq,ndr) e’ qualcosa che lui non avrebbe mai fatto, una reazione ingiustificata ed eccessiva”. (Ansa)

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