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(Video) Performance per difesa acqua pubblica Napoli


Riprese e Montaggio: Carlo Maria Alfarano
E’ bene sapere che Napoli è la seconda città d’Europa (dopo Parigi) candidata ad avere l’Acqua come Bene Comune link, trasformando l’ARIN (l’azienda che gestisce l’acqua della città) che allo stato attuale è una S.p.A., in un’Ente senza scopo di lucro.
Dopo anni di battaglia da parte dei Comitati promotori per ottenere l’Acqua Pubblica a Napoli, il Comune con una recente delibera ha preso l’impegno di trovare una modalità di gestione alternativa a quella di tipo imprenditoriale per questo bene così prezioso.
Il presidio permanente organizzato dai vari Comitati promotori, è iniziato il 3 novembre scorso in piazza Municipio (sotto palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli) e si è concluso giovedì 11 novembre. Pacificamente ha in tutti modi fatto pressione sulle istituzioni locali (in questo caso il Comune) affinché l’amministrazione possa finalmente prendere la decisione giusta, e cioè rendere l’Acqua Bene Comune, liberando il bene più prezioso che c’è al mondo dalla stretta economico-finanziaria. La giornata di giovedì, in occasione della chiusura del presidio, è stata caratterizzata da numerosi eventi, primo fra tutti il simbolico riempimento di una piscina gonfiabile con l’acqua di una delle fontane di piazza Municipio: all’interno della piscinetta, riempita con numerosi secchi, sono state poi immerse delle barchette, ciascuna con su scritto il nome delle varie S.p.A. che hanno o vorrebbero mercificare l’acqua a Napoli. Questo è stato fatto per far capire alle istituzioni locali che è inutile cercare di affidare il Bene Acqua ad una Società per Azioni, perché così facendo, tra le tante cose negative, il diritto di usufruire di questo bene si ridurrebbe moltissimo e uno dei primi problemi che si presenterebbe ai cittadini è quello della carenza di fontane pubbliche: può sembrare una banalità ma se il turista che viene a Napoli non trova una fontana, è automaticamente costretto ad acquistare una bottiglietta d’acqua. Dunque non solo è costretto a bere acqua in bottiglia che è tra l’altro in un contenitore di plastica che inquina l’ambiente, ma inconsapevolmente finanzia la sua mercificazione.
In serata al presidio è arrivato padre Alex Zanotelli, convinto sostenitore dell’iniziativa, che ha radunato i presenti (rappresentanti dei comitati promotori ma anche liberi cittadini) lanciando un appello al Comune affinché possa prendere al più presto la giusta decisione che i cittadini attendono con civili battaglie da cinque anni.

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