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Economia

Una tavola rotonda sull’Europa nella sede Confcommercio di Napoli

NAPOLI (di Claudia Carbone) – Si è svolta ieri pomeriggio presso la sede della Confcommercio Imprese della Provincia di Napoli, la tavola rotonda “Europa oltre: per superare la sovranità dimezzata”. L’incontro, moderato dalla giornalista Giuliana Covella, ha visto protagonisti il docente di economia Carlo Pelanda e Antonio Pilati, componente del Consiglio di Amministrazione della Rai. Hanno partecipato all’incontro anche il Presidente di Confcommercio Napoli Pietro Russo e il Presidente della IV municipalità Armando Coppola.

ConfcommercioIl prof. Pelanda, autore del libro “Europa oltre”, ha sottolineato la necessità di riportare chiarezza sul tema Europa: “Ad oggi vige troppa confusione, si confonde l’Eurozona con l’Unione Europea e ancor più si proiettano sull’Europa attese assolutamente non realistiche. L’impianto è stato concepito male fin dall’inizio, – ha proseguito Pelanda- è mancata infatti la creazione di un organismo centrale che potesse controbilanciare gli effetti sulle economie dei diversi paesi.” Il professore ha perciò definito “l’europeismo come un’operazione di “cosmesi”, al pari del costruire una casa con un tetto ma senza le mura”.

Della stessa opinione è il dott. Pilati, autore del libro “Europa. Sovranità dimezzata”. Pilati ha spiegato che “l’Europa nel 1989 era impreparata a prendere le redini degli interessi comuni, perché di fatto si appoggiava da lungo tempo agli Stati Uniti che ne tutelavano difesa e politica internazionale, a causa del rischio sovietico”.

Entrambi gli autori hanno poi sottolineato che una delle soluzioni più “bizzarre” adottate dall’Europa agli inizi, è stata quella di accettare come paradigma monetario per l’Euro le regole del Marco, l’ex moneta tedesca. La scelta non poteva funzionare su scala continentale e col tempo si è rivelata buona per un solo paese, la Germania appunto, mentre si è trasformata in una “clava” per gli altri.  Ma a chi potrebbe replicare che la crisi italiana è colpa della Germania, Pelanda e Pilati hanno risposto che non è così: se l’Italia sta male è per la maggior parte a causa propria.

Pelanda ha accusato l’Italia della mancanza di un effettivo Stato e della presenza di numerosi ostacoli perchè si possa creare ricchezza. Pilati dal canto suo, ha condannato “l’ipertrofia del sistema pubblico italiano”.

Sia Pelanda che Pelati hanno concluso con una nota di speranza: le soluzioni per aggiustare l’Eurozona ci sono, ma richiedono grandi sforzi.

Ad oggi l’Europa appare “molto meno di un’unione, ma molto più di un’allenza”,   cosa possiamo fare di concreto in Italia nell’ottica di un suo rafforzamento? Appare di fondamentale importanza lavorare sulla “sovranità contributiva”, ovvero smettere di pensare ai problemi dell’Italia come sganciati dal resto e riqualificare la nostra situazione per garantire una maggiore capacità di contribuire all’ordine europeo globale.

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