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Un Futuro alla Grease

di Danilo Piscopo

In un momento molto delicato per il nostro paese, dove ogni attività ludica e ricreativa è sospesa per motivi sanitari, causa Covid-19, c’è chi già prova ad immaginare una ipotetica Fase 2, il momento della lenta riapertura di vari esercizi pubblici; ne ha parlato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte qualche giorno fa, senza però sbilanciarsi, senza cadere in previsioni azzardate. Alla domanda di un giornalista, che chiedeva quali sarebbero state le attività coinvolte nella Fase 2, ha abbozzato un: “…è troppo presto fare previsioni…”

Ma c’è chi, con molta fantasia, queste previsioni prova a farle. Domanda più che lecita è sicuramente: che fine faranno le Sale Cinematografiche nel nostro paese?

Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, lanciava un fondo emergenze per Spettacolo e Cinema del totale di 130 milioni di euro per il 2020 destinati al sostegno degli operatori, autori, artisti, interpreti ed esecutori colpiti dalle misure adottate in funzione dell’emergenza COVID-19 e degli investimenti finalizzati al rilancio di questi settori.

Dall’altra parte del mondo, i membri della National Association of Theatre Owners, si approcciano in tono ottimistico al problema, dichiarando: “Prevediamo che quando avvieremo la riapertura dei cinema per la prima volta, in qualsiasi parte del mondo, avremo le giuste distanze sociali e…” continua “…la riapertura inizierà entro la fine di maggio, o inizio giugno. Sarà una stagione estiva di successo…

Un quadro della situazione che sembra davvero molto più che fantasioso guardando le cifre fra contagi e decessi negli USA, e dove, ormai, anche Donald Trump sembra essere diventato più cauto e posato nelle sue dichiarazioni.

Restando in America, precisamente nel Texas, la EVO Entertainment (uno dei circuiti cinematografici più importanti del paese), in questi giorni, converte molti dei suoi edifici in veri e propri Drive In, dipingendo di bianco le pareti esterne e proiettandovi film da guardare comodamente in macchina, mantenendo ovviamente le distanze sociali. L’iniziativa, dal gusto retrò, ha già registrato il sold out durante la proiezione di Spiderman Homecoming e prevede di continuare in questo modo almeno per altri due appuntamenti.

Il futuro della Sala Cinematografica risiede nel passato? Questo metodo può essere applicato anche in Italia?

In un paese come il nostro, dove l’emergenza sale vuote era presente già molti anni prima della comparsa del Covid-19, l’idea Drive In all’italiana è un esperimento già avviato da tempo. Basti pensare alle esperienze del Cinema America a Roma, al Parco del Poggio a Napoli, lo stesso a Milano, Bologna etc.  C’è da chiedersi come reagirà il pubblico dopo tutte queste settimane di quarantena.

Forse l’ottimismo della National Association of Theatre Owners, potrebbe essere ben fondato in uno scenario di post autoreclusione, quando, ormai assuefatti e stanchi delle proposte audio visive delle più importanti piattaforme di Streaming, le persone, pur di uscire per qualche ora, sarebbero disposte anche ad andare (di nuovo) al cinema, all’aperto o meno.

Il tempo, l’economia e l’interesse degli spettatori -virus permettendo- ci chiariranno la questione.  

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