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Musica e Spettacolo

Un festival all’insegna del French Touch

ROMA (di Sara Picardo) – Ogni anno diventa più interessante Villa Aperta, il festival di musica pop, electro e rock dell’Accademia di Francia a Roma, che si è svolto dal 4 al 6 giugno negli splendidi giardini di Villa Medici con una delle più superbe viste sulla Capitale.

Villa MediciNelle tre serate si sono alternati stili e linguaggi musicali diversi ma legati insieme da un sapiente uso dell’Elettronica, con la grande partecipazione di Tony Allen, un dei più grandi batteristi africani al mondo. Un palco degno di questo nome, con artisti e tecnici del suono che hanno fatto viaggiare nel futuro un luogo così antico.
Il 4 giugno l’ospite d’onore è stato Nicolas Godin, che ha presentato in anteprima il suo lavoro da solista Contrepoint, che uscirà a settembre. Godin è l’altra metà del duo francese Air, noto per aver firmato le colonne sonore di film quali Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola e Le voyage dans la lune di Georges Méliès. L’altro nome atteso è stato quello di Miss Kittin, dj molto nota nell’ambito dell’elettroclash, protagonista delle ultime stagioni techno francesi.
Il 5 giugno è stata la volta dei Cassius, duo di fama mondiale nell’elettro sound che ha fatto ballare il numeroso pubblico del Villa Aperta, ma degni di nota sono stati prima di loro Louisahhh!!! & Maelstrom, nuovi geni delle produzioni e del mixing di casa Bromance, la label creata da Brodinski. Più deludente l’apertura di Torb, nonostante i fantastici synth analogici: poche concessioni al pubblico, nonostante i suoni perfetti.
Il sabato ha visot al centro di tutto Tony Allen, ex batterista di Fela kuti, il padre dell’afro-beat. Tony Allen ha influenzato con il suo sound molti artisti, tra i quali Damon Albarn dei Blur e Flea dei Red Hot Chili Peppers. Interessante l’esibizione di Magic Malik & Dj Oil; Malik è stato anche un borsista di Villa Medici e ha dimostrato il suo talento proprio come hanno Frànçois & Atlas Mountains, per la prima volta in Italian, che hanno fatto ballare tutti con il loro indie rock in salsa caraibica afro-beat, a metà strada tra i Vampire Weekend e i Franz Ferdinand. La chiusura della serata è stata affidata al trascinante moude di Para One, figura mitica delle produzioni elettroniche transalpine, capace di muoversi tra sonorità hip hop, house e techno. Chissa cosa riserverà nella sua settima edizione il Villa Aperta.

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