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The Martian, l’avventura di Matt Damon

NAPOLI (di Sabina de Silva) – Un astronauta a servizio della Nasa in missione su Marte, a seguito di una tempesta di sabbia viene creduto morto dai compagni che partecipavano alla spedizione assieme a lui e abbandonato su Marte. Iniziano così una serie di avventure per il protagonista, che deve cercare di mettersi in contatto con la Nasa per richiedere soccorsi e soprattutto deve cercare di sopravvivere in un pianeta del tutto sconosciuto e inospitale.

Matt Damon

The Martian è un film piacevole, che si lascia vedere, dove non mancano momenti di tensione, eccitazione, ma anche di comicità e pathos.
Il merito principale di Ridley Scott, però, è stato quello di riuscire ad uscire dalla logica del “è un film di fantascienza, non tutto deve per forza avere senso” e di <<rimettere la scienza nella fantascienza>> come ha affermato Bryan Bishop. La tecnica utilizzata da Watney per far crescere dei tuberi su un suolo inospitale come quello marziano, ad esempio, viene descritta molto dettagliatamente dal punto di vista scientifico, così come i tentativi della Nasa di riportare l’astronauta a casa. Altro merito di Scott è quello di non essere caduto nei classici cliché che si presentano quasi automaticamente quando si parla di film o letteratura fantascientifica – segnali dallo spazio, marziani  che dichiarano guerra al pianeta Terra, trame tanto epiche da essere inevitabilmente paradossali. Ciò che spiazza, in questo film, è che pone lo spettatore di fronte ad una situazione del tutto possibile, o per lo meno verosimile: l’esplorazione di Marte, ad oggi condotta solo attraverso l’utilizzo di sonde automatiche senza equipaggio, in un futuro nemmeno troppo lontano potrebbe essere condotta da uomini veri e propri (l’ESA – European Space Agency prevede una missione con equipaggio entro il 2030).

Molto bravo anche Damon, che ha dimostrato di saper “tenere la scena” da solo: la quasi totalità del film è incentrata sulla figura di Matt Damon come unica comparsa sulla scena, che riesce nonostante tutto a riempire perfettamente, trasmettendo la giusta dose di emozione al pubblico.

In ultimo, il film meriterebbe di essere visto anche solo per la fotografia: le immense distese desertiche del paesaggio marziano, le scene “girate” nella galassia aperta, sono talmente ben costruite da non sembrare per nulla artefatte.

Insomma, The Martian non è il film che vi cambierà la vita, ma è sicuramente una piacevole opzione per un sabato sera al cinema.

 

 

Sabina De Silva

cell. 334 9645446

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