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Editoriali

“Se lo Stato non fa nulla per fermare la strage è complice della mafia”

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo) – Un quartiere abbandonato, non solo dalle istituzioni. Ci tocca pensare che anche Nostro Signore gli abbia voltato le spalle. Paura, angoscia, terrore nelle persone che vivono nel quartiere. L’omicidio di Pasquale Romano, non è il primo, non è stato di certo l’unico innocente a morire per errore. Ma qual è l’errore? Vivere in un quartiere invece che in un altro? No di certo. Le colpe stanno altrove.

Ancora una vittima”, dichiarano gli studenti, organizzatori del presidio a Marianella, scesi in piazza durante l’ora del coprifuoco, per riaffermare la legalità e la libertà nel loro paese”.

Sul caso interviene il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri che ha telefonato alla madre del ragazzo, “se mi vorrà vedere” – ha detto, la incontrerò. Le istituzioni intervengano prima, non per formali condoglianze, aggiungeremmo.

Commovente  la lettera pubblicata sul Mattino: “Non esiste nella nostra lingua, e nemmeno nelle altre, alcun termine per definire chi perde un figlio. Una condizione che non è stata mai immaginata, ma che a Scampia è invece all’ordine del giorno”.

“Non si può morire per errore, essere colpiti per sbaglio da una raffica di proiettili”, afferma il comitato. Don Tonino Palmese, del coordinamento famiglie di vittime innocenti della camorra dice, “sono sicuro che la famiglia di Lino non sarà lasciata sola, com’è successo in passato una rete di solidarietà verrà costruita intorno a queste persone”.

Noi la pensiamo esattamente come lei, la cognata di Pasquale Romano, sorella della fidanzata 26enne di lui, Rossana Ferrigno ha usato parole dure rivolgendosi alle istituzioni, “se lo Stato non fa nulla per fermare la strage è complice della mafia”.

 

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