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Cronaca

Ripresa c’è ma restano rischi, fare di più

 

Obama

SEUL  – “La ripresa globale continua ad avanzare ma i rischi di inversione permangono. Siamo decisi a fare di più”. E’ quanto sottolineano i Grandi del G20 nel comunicato finale del summit sudcoreano. Il G20 lancia dunque “un piano di Azione di Seul” per “assicurare un fermo impegno a cooperare”, per “produrre un piano con impegni politici di ciascun paese e raggiungere i tre obiettivi di una crescita forte, sostenibile, equilibrata”.

Il G20 resterà “vigile” sugli “eccessi di volatilità delle valute” e ribadisce il no “alle svalutazioni competitive” sostenendo la “flessibilità dei tassi di cambio” per riflettere i “fondamentali economici”. Sul fronte degli squilibri commerciali invece – si legge nel comunicato finale – si sottolinea il no al protezionismo e la necessità “di ridurre gli eccessi” a livelli “sostenibili”. Il G20 affida al “Gruppo di lavoro sul framework, con il supporto tecnico dell’Fmi e altre organizzazioni internazionali”, lo sviluppo di “linee guida indicative” da riferire ai ministri delle finanze e ai Governatori Centrali”. Una prima verifica – sottolinea – sarà a metà del 2011.

La creazione di posti di lavoro deve essere messa al centro della ripresa. E’ l’impegno preso dai leader del G20 nella dichiarazione finale del vertice di Seul. “Riconosciamo l’importanza di fare fronte alle preoccupazioni più vulnerabili – si legge nel teso – e a questo fine siamo determinati a mettere i posti di lavoro come punto centrale della ripresa e fornire protezione sociale e lavoro dignitoso, oltre che ad assicurare una crescita accelerata nei Paesi a basso reddito”.

I ministri delle finanze dei cinque Paesi della Ue che siedono al tavolo del G20 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) hanno stilato una dichiarazione congiunta per rassicurare i mercati sulla situazione finanziaria in alcuni Paesi della zona euro, in particolare quella dell’Irlanda. I ministri sottolineando come già esiste un Fondo salva-Stati provvisorio e come si stia lavorando alla costituzione di un meccanismo permanente dalla metà del 2013.

BREVE COLLOQUIO BERLUSCONI-OBAMA A MARGINE VERTICE – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha avuto un breve colloquio con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a margine dei lavori del G20 di Seul. Lo rendono noto fonti italiane.

OBAMA, CRESCITA USA PRIORITA’,E’ MOTORE PER TUTTI – “La cosa più importante per gli Usa é crescere. Noi siamo il mercato globale più importante, un motore per tutti i paesi”. Così il presidente Usa Barack Obama al G20 di Seul.  “Vedrete un accordo su base unanime. C’é bisogno di una crescita bilanciata. Ed è importante creare un meccanismo per incoraggiarla”. Così il presidente Usa Barack Obama al G20.
La mia priorità numero uno è assicurare che ci siano tagli alle tasse” per la classe media, ha detto Obama.
“Credo sarebbe irresponsabile – ha aggiunto Obama – estendere i tagli delle tasse ai più ricchi, sarebbe un errore”, anche perché “la classe media ha visto diminuire i propri stipendi” durante la crisi. “Dare un sollievo alla classe media – ha sottolineato il presidente americano – sarebbe importante per l’economia”.

”Negli Usa abbiamo fatto una riforma della finanza dura: ci aspettiamo lo stesso senso di urgenza dagli altri Paesi del G20”. ”Abbiamo – ha aggiunto Obama – fissato nuovi standard, per esempio per i capitali delle banche. Perche’ i contribuenti non paghino i fallimenti delle banche”.

BERLUSCONI A LEADER, PRIORITARIA LOTTA SPECULAZIONE – “Le materie prime alimentari dall’inizio di giugno sono aumentate del 56 per cento. Le materie prime industriali sono aumentate del 27 per cento”, per tale ragioni “costituisce una priorità, una necessità assoluta l’introduzione di regole comuni che governino i mercati finanziari e gli intermediari del settore, di misure cioé per ottenere una riduzione dell’uso eccessivo di acquisti sul futuro”. E’ un passaggio dell’intervento pronunciato dal premier Silvio Berlusconi durante la colazione di lavoro del G20 di Seul.

Dopo aver ricordato la sua lettera inviata sul tema della speculazione, il presidente del Consiglio italiano si è rivolto direttamente ai leader: “Le attività speculative – ha detto Berlusconi – minacciano la crescita globale e producono un forte impatto negativo sulla vita delle persone. Le materie prime alimentari – ha proseguito – dall’inizio di giugno sono aumentate del 56 per cento. Le materie prime industriali sono aumentate del 27 per cento”. “Negli ultimi 10 anni si è assistito ad un massiccio ingresso di operatori finanziari sul mercato delle materie prime”, ha sottolinea il premier. “Nel mercato dei futures petroliferi il numero di contratti si è triplicato ed è scesa dal 75 al 54% la quota di tali contratti riconducibile agli operatori commerciali, teoricamente non animati da intenti speculativi”. Ecco perché, ha proseguito, l’introduzione di regole “comuni” costituisce una “priorità”. “Ripeto – ha ribadito – la lotta contro la speculazione richiede una regolamentazione di questi mercati ancora non regolati. I leader dovrebbero almeno affermare il loro impegno a definire linee guida per la redazione di regole comuni, con l’obiettivo di avere mercati regolamentati trasparenti e che non offrano scappatoie agli speculatori nel settore delle materie prime dell’energia”. “Ritengo quindi – ha concluso Berlusconi – che dovremmo dare pieno mandato allo Iosco (Organizzazione Internazionale delle Autorità di controllo dei mercati finanziari, ndr), di definire, insieme agli altri soggetti nazionali e internazionali, le necessarie regole comuni per questi mercati da presentarci per l’approvazione al prossimo vertice sotto presidenza francese”.
“Ritengo che sia estremamente necessario e urgente che i Paesi del G20 procedano a delle norme chevietino queste speculazioni finanziarie, per esempio vietando gli acquisti futures oppure imponendo che per acquistare il petrolio a consegna futura si impongano dei versamenti che vanno dal 50% in sù”. E’ un passaggio dell’intervento fatto a braccio dal premier Silvio Berlusconi nel corso di una sessione del vertice di Seul.

BERLUSCONI LASCIA VERTICE SENZA CONFERENZA STAMPA – Non appena concluso il summit, il premier e la delegazione italiana hanno lasciato il Coex center, dove si sono riuniti i 20 leader, per dirigersi direttamente verso l’aeroporto, evitando contatti con i giornalisti. Una saletta era stata allestita per l’incontro con la stampa che sembrava imminente, tanto che un funzionario dell’ambasciata era stato incaricato di far trasferire i cronisti nell’area dedicata agli incontri con i leader. Il tutto però è stato annullato dalla telefonata che annunciava la partenza di Berlusconi per l’aeroporto. (Ansa)

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