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Cronaca

Riina e Lorusso: le confidenze dei boss

(di Maurizio Scialdone) – Totò Riina, il boss di Cosa Nostra detenuto al 41-bis, occupa ancora i titoli di testa. Nei video pubblicati sul sito di “La Repubblica.it” ormai a chiare lettere il Capo dei Capi dichiara apertamente le sue intenzioni nei confronti del p.m. Nino di Matteo e non solo. E’ letteralmente un fiume in piena.

DiaL’ora d’aria, come si diceva una volta, Totò Riina la trascorre in compagnia di un altro capomafia, Alberto Lorusso, esponente di rilievo della Sacra Corona, il quale ascolta con attenzione le parole di quello che è stato uno dei dieci uomini più ricercati del pianeta (al pari del colombiano Pablo Escobar, per intenderci), dimostrando una buona conoscenza degli argomenti punto su punto.

Oltre a ribadire le intenzioni su come colpire il p.m. di Palermo Nino di Matteo: “E allora organizziamola questa cosa! Facciamola grossa e non ne parliamo più…”, Riina e Lorusso vanno da un argomento all’altro; dalle presunte incapacità del generale Dalla Chiesa, che a loro dire “contro il terrorismo combinò poco“, a Giovanni Falcone, risparmiandoci i riferimenti al giorno dell’attentato, al p.m. Rocco Chinnici. La conversazione tocca anche l’allora ministro di Grazia e Giustizia, Claudio Martelli e Giulio Andreotti, “quello è stato una persona seria, a livello mondiale. Figlio di put…, che persona seria, eh? Chiesa e casa, casa e chiesa. Questo qua era un burattinaio, che cavolo di burattinaio…”. insomma, in quei pochi metri quadrati di aria, viene ripercorsa l’intera storia della malavita organizzata, fino ai nostri giorni.

Quando Sonia Alfano, presidente della commissione europea antimafia, andò a far visita a Riina nel carcere di Opera, raccontò di un uomo di poche parole, dallo sguardo impenetrabile ed accecato dall’odio. E allora la domanda, che in parte si pone anche Aaron Pettinari, in un articolo apparso il 23 gennaio sul sito di Antimafia 2000, è perché a Riina è stato affiancato proprio Alberto Lorusso, destinatario anch’egli di 41-bis, che ad ogni sollecitazione di Riina dà ampia dimostrazione di essere a conoscenza dei fatti? Si riteneva forse che Lorusso avesse un peso specifico minore all’interno delle organizzazioni criminali, oppure dal Dap devono aver pensato che la presenza di Lorusso avrebbe spinto il boss corleonese ad uscire dai suoi silenzi?

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