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Radio Yacht diventa svizzera, un percorso iniziato 13 anni fa

Radio Yacht è una case history unica in Italia che merita e conquista un posto europeo. Un lungo percorso iniziato tredici anni fa, con un’attenta ricerca al linguaggio e al design e un’accurata selezione della musica firmata “Lunare Project”. Oggi viene raggiunto un obiettivo prestigioso nell’ambito del processo di internazionalizzazione a cui Radio Yacht lavora da sempre: arriva in Europa. E, se fino a poco fa, i suoi speaker parlavano italiano, inglese e spagnolo, oggi la conduzione si arricchirà di una nuova lingua: il tedesco. Grazie a questo nuovo percorso si esploreranno altri mondi, senza dimenticare né sacrificare le origini di un progetto nato nella terra del sole, dove tutto è artisticamente possibile, per genetica e morfologia. A Napoli, Radio Yacht manterrà il suo laboratorio creativo. A cambiare è la sua sede. Pochi giorni fa sono partite le trasmissioni dagli studi nella Svizzera tedesca ed entro pochi mesi inizieranno tutte le attività di marketing sul territorio europeo.

“Napoli potrebbe essere considerata una delle capitali della musica house in Europa – racconta Roberto Barone, founder Radio Yacht –. La crescita della radio è dovuta non solo al grande e attento lavoro fatto negli anni ma anche a tutti gli imprenditori italiani illuminati ed un po’ romantici che hanno accettato la nostra sfida, credendo in un progetto innovativo. Ora saremo noi a portare loro nei mercati internazionali. Se oggi Radio Yacht può brindare a un grande successo europeo è per lo straordinario team che mi supporta da anni e anche grazie ai partner compagni di viaggio. Fondamentale l’incontro con gli imprenditori svizzeri che hanno mostrato, da subito, entusiasmo, sensibilità e una grande capacità di visione”.

Radio Yacht non è una web radio. È, piuttosto, una realtà che ha puntato, sin dal suo esordio, su tecnologie innovative e performanti con l’obiettivo “Europa”. È una Digital Radio che utilizza il web e le app per diffondersi senza confini e che ha investito, tra l’altro, anche sulla qualità del suono (digital design), utilizzando processori audio americani estremamente performanti (Omnia) per soddisfare le esigenze di un’utenza molto esigente, in grado di riconoscere la qualità.

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