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Primi scorci di Mondiale: l’Italia risponde presente!

(di Eleonora Posabella) – Fermento e scompiglio accompagnano gli inizi del Mondiale 2014, che per questa edizione trova dimora nel vastissimo Brasile; al via mercoledì 12 giugno proprio con la formazione brasiliana che allo stadio Corinthias di San Paolo inaugura l’evento, scendendo in campo contro la Croazia.
I verdeoro vincono ma non convincono, poiché le tante prestigiose individualità di cui potrebbe usufruire il ct Felipe Scolari non riescono a mettere a frutto le proprie qualità per una buona prestazione di squadra.

Italia - InghilterraAd indorare la pillola ai numerosi tifosi accorsi, rendendo il match in discesa per i padroni di casa ci pensa l’arbitro giapponese Yuichi Nishimura, il quale abbagliato dal plastico tuffo di Fred in area, regala il rigore che poi sancisce il vantaggio dei brasiliani; la Croazia, che fino a quel momento aveva fatto un’ ottima partita di contenimento nell’attesa di trovare i giusti spazi, cede completamente campo agli avversari e si lascia vincere con comodità.

Ancora increduli di fronte all’ agevole vittoria brasiliana assistiamo venerdì sera all’inconcepibile disfatta dei campioni in carica delle ultime edizioni del Mondiale 2010 e dell’Europeo 2012: la Spagna di Del Bosque viene letteralmente travolta ed umiliata nel punteggio dalla furia olandese. Superiore dal punto di vista fisico l’undici olandese si dimostra finalmente all’altezza delle nazionali che contano; primi tra tutti Robben, che trascina i propri compagni verso una straripante vittoria, mettendo a sedere più di una volta la difesa spagnola e Van Persie che da spettacolo con una splendida doppietta.

Serata da dimenticare dunque per la formazione spagnola in generale e per il portiere Iker Casillas nel particolare, autore di una prestazione al limiti del grottesco. E’ manita per l’Olanda al Fonte Nova di Salvador, mentre la Spagna sprofonda nel baratro della vergogna. A distanza di poche ore dall’ attesissimo esordio italiano va in scena a Fortaleza nello stadio Castelao lo scontro tra Uruguay e Costa Rica, due delle contendenti del girone D, insieme appunto all’ Italia e all’ Inghilterra. Come spesso accade il più facile dei pronostici viene ribaltato senza pietà dai fatti: la Costa Rica inizialmente in svantaggio grazie al penalty assegnato alla squadra uruguaiana, realizzato da Edinson Cavani, trova la forza nella seconda frazione di gioco di capovolgere il proprio destino grazie alla grandi qualità del suo uomo migliore: Campbell, il quale sfrutta al meglio l’occasione del Mondiale per dare lustro alle proprie doti tecniche, traghettando la propria squadra alla vittoria.

Solo illusione dunque per Cavani e compagni che si ritrovano a dover già inseguire per sperare nel passaggio de turno. Dopo due tra le più inattese debacle arriva però il trionfo dell’ Italia a dare sicurezza a questo Mondiale, gli azzurri di Prandelli stendono l’Inghilterra, impiegando tutte le proprie risorse fino all’ ultima goccia di sudore. Numerose sono le difficoltà, causate innanzitutto dalla rigidità tecnica dimostrata dal modulo di Cesare Prandelli, che costringe Mario Balotelli a giocare come unica punta, ingabbiando l’attaccante rossonero in un ruolo che non gli appartiene.

Inoltre il commissario tecnico della nazionale affida le chiavi del centrocampo al veterano Andrea Pirlo e al giovane Marco Verratti, ma ciò trova concretezza soltanto in linea teorica, poiché nella pratica tutti i palloni passano attraverso la sapiente regia del centrocampista bianconero, relegando ai margini del gioco il talento di Verratti. Devastante inoltre l’impiego nel match di Gabriel Paletta colpevole in più di un’ occasione e di Giorgio Chiellini per niente avvezzo a fare le veci di De Sciglio sulla fascia sinistra. Poco incisivo e troppo molle infine l’approccio di Salvatore Sirigu, bisogna precisare però in sua difesa che il portiere sardo è chiamato al più difficile dei compiti: sostituire il capitano Gigi Buffon, una certezza tra quei pali.

Nonostante tutte le avversità la nostra nazionale riesce a tirarsi ugualmente ed elegantemente fuori dalla situazione di stallo in cui versa il match per gran parte del tempo e grazie al sacrificio di uomini come Marchisio, De Rossi e Candreva trova la via per il successo. Menzione speciale invece per il neo innesto Matteo Darmian, piacevole scoperta di questa competizione, il giovane esterno da il giusto apporto, facendosi trovare sempre presente nelle rare occasioni concessegli sulla fascia destra. Complice ai fini della vittoria italiana anche e soprattutto l’ottima preparazione atletica affrontata dagli azzurri a Coverciano, che permette ai nostri di resistere alle temperature inverosimili della città di Manuas a discapito della nazionale inglese nettamente più affaticata.

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