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Primarie, in testa Umberto Ranieri ma scoppia la polemica sui brogli

Primarie a Napoli

NAPOLI (di Ottavio Lucarelli)  – A metà spoglio Umberto Ranieri è in testa con il trentotto per cento, seguito da Andrea Cozzolino al trentacinque. Terzo è l’ex magistrato Libero Mancuso, chiude Nicola Oddati.

Oltre quarantamila alle urne tra le polemiche per scegliere il candidato che guiderà il centrosinistra alle elezioni comunali di primavera. Urne chiuse alle 21 con reciproche accuse di irregolarità. I primi a denunciarle sono i consiglieri regionali del Pd, Corrado Gabriele e Angela Cortese, che sostengono Oddati: “Abbiamo avuto modo di verificare che in alcuni seggi a Scampia, a Barra e nel quartiere San Carlo all’Arena personaggi estranei al Partito democratico condizionano il voto portando a votare persone in cambio di banconote. Auspichiamo che episodi del genere siano isolati e che le primarie si svolgano in un clima di trasparenza e correttezza, perché la battaglia conclusiva sarà quella di battere il centrodestra alle amministrative e per fare ciò è necessario che il centrosinistra sia unito”.

Poco dopo stesse accuse da parte di Mancuso che punta l’indice su Cozzolino: “Nella zona orientale ci sono strani personaggi ai seggi che indicano di votare per lui. A questo punto deve chiarire perchè ha scelto di allearsi con esponenti della destra”. Ma Cozzolino reagisce e ribatte accendendo i riflettori su un’altra zona della città: “Abbiamo riscontrato gravi irregolarità ai seggi dei Quartieri spagnoli e in piazza Dante. Abbiamo informato comitato di garanzia e forze dell’ordine”.

Garanti guidati dal cattolico Raffaele Cananzi a cui si appella anche Umberto Ranieri: “Abbiamo notizie di illeciti a Barra, Miano e Quartieri Spagnoli”.

Un boom di votanti con una doppia interpretazione. “Una grande giornata di democrazia” secondo Massimiliano Manfredi, presidente provinciale del Pd. “Un dato – ribatte Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del Psi  – che dimostra la discesa in campo, con mezzi tutti da verificare, dei residui apparati che hanno sgovernato Napoli in questi anni. Avevano segnalato il pericolo di un condizionamento di potentati locali coadiuvati, paradossalmente, da esponenti del centrodestra. Temo che i fatti ci diano ragione, anche alla luce dei picchi nelle zone dove più forte è il bisogno e meno libero il voto”. (Repubblica)

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