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Cronaca

Poste Italiane Napoli: Si alza dalla sedia per un malore, sospeso

NAPOLI – Accade nel centro di meccanizzazione postale di Napoli che impiega attualmente circa 700 lavoratori. A quanto risulta dalle denunce dei lavoratori nei reparti non sono garantite le misure minime a tutela della salute, dell’igiene e della sicurezza.

Poste Italiane Alle richieste dei lavoratori di rispettare i requisiti minimi di sicurezza, l’azienda risponde con vere e proprie intimidazioni. Come quella adottata contro un lavoratore, Antonio D’Alessandro, che si è visto imputare un provvedimento disciplinare pesantissimo per essersi allontanato dalla sua postazione  a causa di un malore. Malore che già in un’altra occasione lo aveva costretto al trasporto in ospedale, dove gli veniva diagnosticata una “vertigine con astenia” dovuta al non funzionamento dell’impianto di areazione presso il luogo di lavoro.

“…si chiede di sapere” scrivono in una interrogazione i Senatori di SeL De Cristofaro e Barozzino “se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali non ritenga, proprio in considerazione di quella pubblica rilevanza del servizio svolto da Poste italiane, di dover verificare quanto esposto e attivarsi verso la dirigenza del medesimo centro di meccanizzazione, affinché siano rispettati tutti i requisiti previsti per garantire la sicurezza e il benessere, anche psicologico, dei lavoratori”

“Dal canto suo” – dichiara l’On. Raffaele Tecce della Segreteria Nazionale del PRC – “Rifondazione Comunista, oltre ad esprimere piena solidarietà  ai lavoratori  del CMP di Napoli oggetto di queste intimidazioni, ha già predisposto insieme all’Eurodeputata Eleonora Forenza, una interrogazione urgente al Commissario Europeo competente; affinché riferisca in aula se nell’atteggiamento e nel comportamento di Poste Italiane Napoli, non si configuri una netta violazione delle normative europee a tutela dei diritti e della salute dei lavoratori. Interrogazione in cui si chiede, inoltre, di verificare se tale atteggiamento tenuto da Poste Italiane non meriti una immediata procedura sanzionatoria”.

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