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Post Derby: i voti ai giocatori dell’inter

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Il “miracolo” di Handanovic

NAPOLI (di Nicola Brattoli) – In giornate come queste, di importanti votazioni,  ci prendo gusto e do anche i  voti ai protagonisti  neroazzurri del derby di Milano. La partita ha offerto spunti importanti, ma si è conclusa con un “ non facciamoci troppo male”. Le pagelle:

Handanovic:  8. Fenomenale la sua parata sul violento colpo di testa di Balotelli. È uno show continuo e nega tutte le gioie all’ex più importante. Non può nulla sul gol di El Shaarawy.  Se non ci fosse lui la baracca sarebbe crollata da tempo.

Zanetti: 6. Partita ordinata del capitano interista che ha il grande merito di bloccare l’emorragia della fascia destra, dove nel primo tempo sono nate tutte le più grandi occasioni rossonere. Stoppa De Sciglio con una facilità impressionante. Highlander.

Ranocchia: 5,5. Si perde spesso la marcatura di El Shaarawy e Balotelli, ma ha un ginocchio gonfio. È apparso meno sicuro del collega di reparto Juan Jesus. Ammonito, salterà Catania. Vista la condizione fisica, meglio così.

Juan Jesus: 6,5. Il brasiliano ha mostrato la sua parte migliore. Ottimo in marcatura, anche se perde in qualche occasione Balotelli. Sempre ottimo nelle chiusure dove giganteggia con il suo strapotere fisico.

Nagatomo: 5. Se non fosse per l’assist per Schelotto la sua prestazione sarebbe da schiaffi. Soffre indifferentemente a destra come a sinistra. Che siano El Shaarawy, De Sciglio e Abate, il giapponesino non li ha mai visti. Le colpe, però, va detto, sono da dividere con Guarin, che lo ha lasciato sempre in inferiorità numerica. Fortuna sua che si riscatta con il cross vincente.

Gargano: 6,5. La qualità non c’è e probabilmente è sbagliato chiedergliela. Ma corre per tre. Si danna l’anima, è ovunque e contrasta ogni pallone. Fondamentale per quest’inter statica e contropiedista.

Cambiasso: 5. La sua esperienza in queste partite è sempre utile. Questa volta, però, non è bastata. Prestazione opaca e deludente. Giocatore in calo.

Guarin: 5. Giocatore tanto forte quanto limitato. Il suo strapotere fisico è affiancata dall’assenza di sacrificio in fase di non possesso. Nel primo tempo, causa anche schieramento errato di Stramaccioni, si perde ogni volta De Sciglio. E son dolori. Nel secondo tempo è andato vicino l’1-1 se non fosse stato per l’intervento provvidenziale di Abbiati. C’è bisogno di trovargli una giusta collocazione in mezzo al campo.

Alvarez: 5,5. Schierato a sorpresa, mette come sempre il suo impegno nel match. Gli manca sempre quel qualcosa che lo faccia sbloccare o esplodere. Dopo una giocata buona, un dribbling riuscito non arriva mai un assist filtrante o una conclusione decisa a rete. Resta da capire che giocatore vorrà essere nella sua carriera. Le occasioni le sta avendo e non si può dire che le stia sfruttando a dovere.

Cassano: 5. Un calciatore degli anni ’60 nei giorni nostri. In queste partite così tirate, dove sono spesso i dettagli a fare la differenza, ci si chiede cosa ci faccia in campo un calciatore continuamente a corto di fiato. Poi si guarda in panchina e si capisce il perché. Non fa la fase difensiva. È emblematico quando al  gol di Schelotto, il barese si piega sulle ginocchia per la stanchezza. Urgono bombole di ossigeno.

Palacio: 6. Merita la sufficienza per quello che lascia in mezzo al campo. Lotta, contrasta, scatta in profondità. Sorregge l’attacco neroazzurro con prestazioni sempre dispendiose senza risparmiarsi mai. Encomiabile.

Schelotto: 7. Entra in una della partite più difficili dell’anno e al secondo pallone giocato fa esplodere di gioia lo stadio. Probabilmente una cosa del genere non lo aveva pensato nemmeno il più ottimista degli interisti. Le sue lacrime di gioia sono ciò che di bello c’è ancora di bello nel mondo del calcio: le emozioni.

Kuzmanovic:6. Entra nella ripresa davanti la difesa. Buone geometrie ed il milan in calo fisico gli permettono di fare una buona figura in vista  delle prossime partite.

Stramaccioni: 5. Cambia nuovamente modulo per adattarsi all’avversario. Un 4-4-2 mai visto quest’anno. I giocatori sono poco abituati e le difficoltà più evidenti sono sul binario di destra, dove Guarin e Nagatomo fanno passare più uomini di un casello. Nel secondo tempo Strama si ravvede spostando Zanetti sulla destra per chiudere la falla. Gli infortuni a catena peggiorano il suo compito; ma l’inter a fine febbraio non sa ancora in che modo giocare.

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