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Cronaca

Piazza Plebiscito nel “segno” di Nicola Pagliara

NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – Nicola Pagliara, uno dei maestri dell’architettura napoletana, rivisita Piazza del Plebiscito con un progetto assai accattivante pubblicato qualche giorno fa sul Corriere del Mezzogiorno.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2013/18-settembre-2013/pagliara-cosi-vedo-piazza-plebiscito-2223162490391.shtml

In quell’intervista Pagliara sostiene  che le proporzioni del colonnato della piazza sono del tutto sbagliate perchè risulta essere troppo schiacciato e che, pur volendolo rielaborare, non richiama affatto l’imponenza del colonnato berniniano di San Pietro a Roma.

Piazza del plebiscito vista da Nicola Pagliara
Piazza del plebiscito vista da Nicola Pagliara

Bisogna però ricordare che anche il progetto della facciata di San Pietro a Roma  di Carlo Maderno aveva lo stesso problema. Tant’è che la facciata risultò, dopo le infinite varianti proposte, “sproporzionata e piatta”, troppo lunga, insomma, e poco imponente a dispetto di un ordine gigante. Ciò che ha salvato il corpo di fabbrica della Basilica romana è la cupola eseguita sul progetto di Michelangelo, che le restituì verticalità e slancio. Bernini ebbe, poi, la straordinaria intuizione di chiudere la piazza con quel colonnato senza il quale la Basilica sarebbe rimasta una vera e propria “accozzaglia” di segni barocchi.

A Napoli, invece, chiesa e colonnato sorsero sottoposti al cosiddetto “Pallonetto”, in luogo di uno spiazzo irregolare dedicato per lo più alle macchine da festa. La sistemazione della piazza prevedeva un altro edificio, fulcro dello spazio, mai realizzato, esattamente come il colonnato di Bernini che doveva essere chiuso frontalmente alla Basilica, lasciando due accessi laterali, neanche questo mai completato.

Dunque, storicamente, sia la Basilica di San Pietro che il colonnato di Bianche a Napoli sono progetti zoppi. Nati per uno scopo e successivamente costretti ad adeguarsi ad altro. E’ evidente che, in questo caso, le proporzioni risultino necessariamente sbagliate.

Il progetto del prof. Pagliara invece, si pone come ricucitura e riutilizzo di uno spazio enorme ed un portico inutilizzato, richiamando modelli francesi di epoca ‘600/’800. Ovviamente le valutazioni sul progetto non spettano a questa sede, ma sono del tutto da riconsiderare, invece, le osservazioni fatte da Pagliara, soprattutto sull’utilizzo del portico che pensato duecento anni fa, certamente non poteva prevedere che sotto quel colonnato dovessero nascere bar con sedie e tavolini con camerieri costretti a salire e scendere le scale.

 

 

 

 

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