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Cronaca

Nuovo Testo Antimafia Europero: un vittoria di Sonia Alfano

NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – Il 23 ottobre è stata approvata la risoluzione della Commissione sul testo unico antimafia dal parlamento europeo, uno strumento strutturato per la lotta alla malavita organizzata su tutto il territorio UE. L’europarlamentare Sonia Alfano è evidentemente soddisfatta per essere riuscita – dice – a portare una seria battaglia al crimine organizzato all’interno del parlamento. Tutto questo mentre invece proprio in Italia è scoppiata la polemica sulla presidenza di Rosy Bindi alla presidenza della Commissione Parlamentare Antimafia.

Bene confiscato alla camorra
Bene confiscato alla camorra

Dalla pagina web di Sonia Alfano si apprende che “abbiamo chiesto che vengano introdotti in tutti gli Stati membri il reato di associazione mafiosa e di voto di scambio che contempli anche vantaggi immateriali; il regime carcerario 41bis; l’abolizione del segreto bancario; l’esclusione da gare d’appalto per aziende condannate con sentenza passata in giudicato per reati di mafia, corruzione, riciclaggio; la confisca dei beni anche in assenza di condanna e il riutilizzo dei patrimoni confiscati a scopi pubblici e sociali. Abbiamo previsto anche misure relative a incandidabilità, ineleggibilità e decadenza da cariche pubbliche e norme per facilitare l’utilizzo di tecniche investigative speciali, specie in alcuni Paesi che risultano fortemente lacunosi in tal senso”, intervista riportata anche da Giorgio Barbagallo sul sito di  “Antimafia 2000”.

Sonia Alfano – è utile ricordarlo, oltre ad essere Presidente della Commissione Antimafia Europea (CRIM) è anche presidente dell’ “Associazione Nazionale Familiari delle Vittime di mafia” – dal suo sito già nel mese di Aprile, all’indomani delle minacce di morte ricevute dal pm di Palermo Nino di Matteo, aveva fatto un accorato appello affinchè gli affiliati alle cosche attualmente in regime carcerario 41 bis, si convincessero a collaborare con la giustizia  perchè “se la lettera anonima recapitata alla Procura di Palermo è affidabile e veritiera, significa che, per la prima volta nella storia della mafia, siamo davanti ad uno scollamento nell’ala militare. Probabilmente si sono resi conto che loro rischiano di pagare e che chi, invece, ha ordito tutto questo continuerà a farla franca. Oggi devono capire che non esistono più due Stati, uno ufficiale e uno occulto. Lo Stato è uno solo ed è quello fatto dai tanti cittadini onesti e da chi ogni giorno combatte per potere assicurare a questo Paese una vita dignitosa e democratica”.

Chi lo sa, magari finalmente si riuscirà a dire addio alla “papellum pax”.

 

 

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