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Note positive e non dell’Inter formato trasferta

NAPOLI (di Nicola Brattoli) –  Continua il ruolino impeccabile in trasferta dell’inter di Stramaccioni. Archiviato il Torino per 2-0. Risponde così alle vittorie di Juventus, Napoli, Lazio e Fiorentina.  La squadra schierata in campo dal giovane tecnico è sorprendente, un 4-4-1-1 con Sneijder ad assistere Milito unica punta, con Juan Jesus alla prima da titolare in campionato. L’intento è chiaro: bloccare le ali di Ventura per limitare gran parte delle manovre offensive granata. E ci riesce. Inoltre la mossa in fase di possesso di abbassare Cambiasso sulla linea dei difensori sorprende il Torino, iniziando dalla difesa il possesso palla e come dirà Ventura nel dopo gara ci sono voluti 15 minuti per varare una contromossa.

Note positive: Sorprendente è stata la solidità del pacchetto difensivo con la nuova giovane coppia Ranocchia-Juan Jesus. Il difensore italiano è stato un muro. Perfetto in ogni chiusura. Elegante nelle uscite. Ritrovato e migliorato. Potrebbe essere il miglior acquisto stagionale. Il brasiliano, invece, ha sorpreso in positivo. Strabordante la sua fisicità. Dotato di buona velocità. Se riuscirà ad annullare in breve tempo il gap di esperienza europea di cui ha bisogno potrà essere utilissimo negli schemi di Stramaccioni, potendo all’occorrenza giocare anche come terzino. Altra nota positiva è il Principe Milito. Un tiro in porta, un gol. Un lampo che illumina la Mole. Un cecchino. Una sicurezza.

Note non molto positive: Quella che lascia un po’ sorpresi è che l’inter in tutto l’arco della partita ha tirato in porta solamente 3 volte. Risultato: due gol e la parata di Gillet su Sneijder da calcio di punizione. Sono stati abbastanza per battere il Toro, ma una squadra che ha il 61% di possesso palla deve avere più occasioni da rete. Tutto questo può essere dovuto dalla scelta di Stramaccioni di giocare a specchio con la formazione di Ventura e bloccare le fasce granata. Con il solo Milito e senza centrocampisti che si inseriscono, però,   è dura essere pericolosi in avanti.  Per qualche giornalista l’inter è sembrata avere un atteggiamento da provinciale, per l’umiltà di giocare sullo stesso terreno degli avversari. Parola che non è piaciuta al giovane tecnico interista che a Mediaset Premium risponde seccato : “Penso che quando si parla di Inter prima di dire che abbiamo la mentalità provinciale bisogna contare fino a 10, poi sciacquarsi la bocca e poi parlare di noi. Secondo me… perchè questa è la mia società e la mia squadra che è venuta a Torino a fare la partita, e a provare a vincerla. Quando gli altri la vincono così sono bravi, quando la vince l’Inter siamo provinciali. Bisogna un attimo capirsi come funziona…”  Parole forti, senza dubbio per difendere la propria società, ma un tantinello superbe. Anche perché a volte essere provinciali è decisamente un complimento.

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