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Economia

Moda, alimentare e aeronautico: cresce l’export in Campania

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – – La Campania è una delle Regioni simbolo del Made in Italy nel mondo: è il responso di Sace, il gruppo assicurativo-finanziario che sostiene la crescita e la competitività delle aziende italiane e che inaugura il suo nuovo ufficio di Napoli presso la sede dell’Unione Industriali. L’intento è quello di accompagnare le imprese campane a raggiungere gli obiettivi prefissati, con iniziative di sviluppo.

Export italiano, Convegno Sace“Il nostro intento – ha detto il Presidente dell’Unione degli industriali di Napoli Ambrogio Prezioso – è quello di implementare le attività di export, e nello specifico di valorizzare i risultati che in Campania ci sembrano confortanti”. Nonostante la crisi e le difficoltà congiunturali, l’export della Campania ha recuperato nel 2013 i livelli pre-crisi grazie alle buone performance dei settori del Made in Italy tradizionali: agroalimentare, moda, tecnologia e polo aeronautico. Il rapporto Sace conferma gli andamenti positivi della Campania ed inserisce quasi tutti questi comparti nella classifica dei settori di punta per l’export italiano fino al 2017. “Ritengo importante questo impegno che prendiamo con le imprese campane – ha annunciato il presidente di Sace, Giovanni Castellaneta, in apertura dei lavori – in quanto proprio la Campania rappresenta oggi una delle Regioni simbolo del Made in Italy nel mondo, che trova proprio nell’export un motore importante della sua economia. Le imprese – aggiunge – che hanno saputo puntare sui nuovi mercati hanno risposto alle difficoltà congiunturali trovando il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione.

È così che l’export campano ha raggiunto e superato i livelli pre-crisi: un percorso che intendiamo sostenere con il nostro nuovo ufficio di Napoli”. Un trend di ripresa che ha trovato conferma anche nel primo trimestre 2014 (+1%) e che vede emergere diversi protagonisti. Spiccano innanzitutto i settori del Made in Italy tradizionale, forti dell’indiscutibile appeal che esercitano sui consumatori internazionali: l’agroalimentare, ormai maturo, ha realizzato 2,3 miliardi di euro di export, mettendo a segno una crescita del 5%; la moda, ha realizzato 1,1 miliardi di euro di export, in crescita del 7%, con risultati ancora più sorprendenti nell’alto di gamma. Il vero traino di questo risultato è il polo aeronautico, che si è arricchito negli anni di una filiera di Pmi locali, e che rappresenta da solo oltre il 60% dell’export dei mezzi di trasporto: grazie al boom di vendite in Francia e Stati Uniti il Polo ha realizzato una crescita del 22,1%.

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