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Luciano Spalletti: “La Roma è un’insidia per noi, come noi lo siamo noi per loro”

di Francesco Pio De Martino

Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa all’antivigilia di Napoli-Roma, match valevole per il posticipo della 33^ giornata di Serie A.

Luciano Spalletti: “La Roma è un’insidia per noi, come noi lo siamo noi per loro”

Di seguito un estratto delle dichiarazioni di mister Luciano Spalletti:

Napoli-Roma, che partita sarà?

“La Roma è un’insidia per noi, come noi lo siamo noi per loro. Vincerà la squadra che si sentirà più minacciata, che avrà di più la percezione del pericolo e che sarà più esecutiva nei comportamenti da avere nella gara. Dunque si vince facendo ciò che si deve fare contro un avversario forte”.

E’ possibile il duo Mertens-Osimhen?

“E’ possibile perché hanno giocato già insieme, infatti anche nel secondo tempo con la Fiorentina c’erano Mertens ed Osimhen”.

Fabian, le condizioni

“Fabian sta molto meglio, è sulla via del top ed ha sempre meno fastidio per il problema alla pubalgia di cui ha un po’ sofferto. E’ uno che si può scegliere dall’inizio”.

Gli infortunati

“Di Lorenzo non ci sarà, però ci sarà dalla prossima; Petagna ha reagito bene per ora e verrá valutato domani.

La fase di non possesso

“La fase di possesso è la nostra forza, se teniamo palla non si prende gol, se diamo il pallino agli avversari è più facile avere difficoltà perché non abbiamo una squadra da urto, d’impatto, ma di fantasia, tecnica”.

Si rimprovera qualcosa?

“Sì, mi rimprovero queste partite casalinghe nelle quali potevamo saltare addosso alla classifica. Questa è la cosa che mi ha dato più da pensare, ma quando sembra molto difficile c’è sempre il futuro che è aperto”.

Tecnica e fantasia quanto si sposano con la pericolosità?

“Più ci si mette qualità ed estro, più si diventa pericolosi, dipende dalle dosi, tutto può essere veleno o medicina”.

Lancio lungo per Osimhen contro la Fiorentina. Qualcosa di provato in allenamento o iniziativa dei calciatori?

“E’ un’analisi che abbiamo fatto; qualche lancio di troppo c’è stato, ma la Fiorentina è brava a venirti addosso e a non farti giocare con la palla sui piedi. Bisognava avere distanze più corte, fare il corto-lungo e metterla dietro, perché se la distanza diventa troppo ampia diventa poi difficile risalire sulla pallata. Il lancio lungo era un modo per trarre vantaggio”.

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