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Luca Argentero in scena al Teatro Carlo Gesualdo

di Maria Stella Spiniello

Unica data in Campania: mercoledì 30 marzo 2022

È ricca di appuntamenti unici per la Campania il mini calendario di spettacoli fuori abbonamento proposti da Anni 60 produzioni al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino.

Dopo il grande successo del ritorno a gennaio di Massimo Ranieri, mentre cresce l’attesa per i concerti di Claudio Baglioni con “Dodici Note Solo” venerdì 11 marzo (unica tappa in Campania, già sold out) e Fiorella Mannoia con “La Versione di Fiorella Tour 2022” (sabato 19 marzo), mercoledì 30 marzo sarà il “Doc” più amato di Italia Luca Argentero a calcare le scene del Gesualdo con “È questa la vita che sognavo da bambino?”, data esclusiva per la Campania. Nello spettacolo, Luca Argentero racconta le storie di tre grandi personaggi dalle vite straordinarie che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina: Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba. Tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani. raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto.

Luisin Malabrocca: “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà. Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità. In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano, ma, insieme alla popolarità, sono arrivati nuovi sfidanti in una incredibile corsa a chi arriva ultimo. Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso. Eppure, la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se stesso.

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma sicuramente spensierata degli anni ‘80.

Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica, essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

È questa la vita che sognavo da bambino?” è prodotto dalla Stefano Francioni Produzioni; scritto da Gianni Corsi, Luca Argentero ed Edoardo Leo, che ne cura anche la regia; musiche di Davide Cavuti.

I biglietti per la data di Avellino sono già disponibili in prevendita nei circuiti autorizzati.  Chiude il mini programma di Anni 60 produzioni al Teatro Gesualdo Nino D’Angelo con “Il poeta che non sa parlare” atteso sabato 30 aprile.

Per tutte le info sul programma e sugli show a cura di Anni 60 produzioni: , www.anni60produzioni.com.

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