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L’Oro di Napoli: una visita alla Grotta di Seiano

(di Luca Vitiello) – Oggi vi porto a scoprire un luogo di casa nostra risalente a duemila anni fa, un lungo e affascinante traforo nel tufo che porta ad una villa imperiale abitata anche dall’Imperatore Augusto, rimasta nascosta fino a metà ’800.

seianoScendendo lungo via Coroglio a Bagnoli, si trova un’apertura nel tufo della montagna: la Grotta di Seiano. Questa galleria artificiale, che trafora la collina di Posillipo congiungendo Coroglio con la zona della Gaiola, rappresentava il principale accesso al complesso del Pausilypon. La sua denominazione risale a Giovanni Pontano, il quale ipotizzò che la galleria fosse stata fatta costruire da Seiano, celebre ministro di Tiberio, anche se le ottime guide ci hanno fatto capire che non vi è certezza su chi abbia ideato questo traforo che, per gli anni in cui fu costruito e per le sue dimensioni, rappresenta davvero un’incredibile opera di ingegneria.

Lunga circa 770 metri, la galleria ha altezza e larghezza variabili, per via delle modalità di scavo e del tipo di tufo che si andava via via incontrando. Pensate che i lavori avanzavano ad una media di circa 6 metri al giorno e, camminando nella galleria, è possibile ancora oggi osservare i fori nelle pareti utilizzati per sostenere le travi delle impalcature. Davvero affascinante!

Della “Grotta di Seiano“, però, si andarono via via perdendo le tracce nel corso dei secoli, finché nel 1826, durante la costruzione delle rampe di Coroglio, avvenne il ritrovamento. A decidere di riattivare l’antico passaggio fu re Ferdinando II di Borbone nel 1840. Fu necessario ripulire la grotta dal terreno accumulatosi e soprattutto fu necessario costruire delle strutture di sostegno delle antiche murature come i grandi archi in tufo che hanno finito per restringere le dimensioni del tunnel. Durante la seconda guerra mondiale venne utilizzata come rifugio per proteggersi dai pesanti bombardamenti. Seguì, poi, un nuovo periodo di abbandono, durato quasi 30 anni, fino ad arrivare alla sua recente riapertura al pubblico.

Sbucati dalla galleria si arriva, poi, in un’enorme spiazzo dove un tempo si trovava la villa imperiale, facente parte del complesso di Pausilypon, fatta erigere intorno al I secolo a.C. dal cavaliere romano Publio Vedio Pollione. Qui potrete ammirare i resti di due anfiteatri, uno dei quali poteva arrivare a contenere 2.000 persone, e di alcune sale della villa, le cui strutture marittime fanno parte oggi del vicino parco sommerso della Gaiola.

Insomma vi consiglio davvero una visita di questi luoghi da favola, nascosti nella nostra Napoli, dove in estate avrete anche la possibilità di assistere a piacevoli concerti al tramonto, seduti lì dove magari duemila anni fa, l’imperatore Augusto si divertiva davanti ad una commedia, ammirando estasiato il panorama su Trentaremi!

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