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Cronaca

Lettera aperta al Sindaco, la Municipalità: “Il Rione Sanità non sia più un ghetto”

Egregio sig. sindaco,
le scrivo per farle sapere che ai cittadini del Rione Sanità interessa ben poco avere una piscina come quella che è stata annunciata in pompa magna per via Nicolardi o un campo di calcetto che pure gli farebbe comodo, visto che i ragazzi del quartiere non possono nemmeno usufruire del parco San Gennaro, ormai abbandonato a se stesso. Quest’ultimo, infatti, non funziona come dovrebbe e forse bisognerebbe chiederne conto al suo vice Tommaso Sodano.

Rione SanitàMa, tornando a quel che le dicevo, i cittadini della Sanità chiedono di avere cose semplici: lo spazzamento delle strade, la pulizia delle caditoie, la possibilità di camminare per strada senza paura di finire in ospedale per via di una buca, la presenza di qualche vigile urbano in più dato che da queste parti ormai sono una presenza “fantasma”. Ebbene mi preme ricordarle, caro sindaco, che per queste cose i cittadini del Rione Sanità pagano le tasse, come tutti gli altri, e fa male vedere che alcuni commercianti siano costretti a pagare dei privati per l’espurgo delle caditoie, o che alcune anziane devono provvedere da sole a pulire le strade dai rifiuti, compito che, se non erro, spetterebbe agli operatori dell’Asia. Ma anche questi, alla Sanità, sono quasi un miraggio, tanto si vedono di rado. A dir la verità le scrivo perché so che lei, come ha più volte dimostrato, tiene molto ai problemi del nostro quartiere e poiché non posso dire lo stesso dei suoi assessori, i quali sono sordi o fingono di esserlo alle mie richieste quotidiane inviate via fax e via e-mail con tanto di foto allegate per cercare di risolvere i problemi, spero che almeno lei possa aiutare i residenti della Sanità con piccoli interventi, ma concreti. Forse lei potrebbe obiettarmi che sono le Municipalità ad avere il compito di provvedere alla pulizia dei tombini o del verde pubblico. Io le risponderei che ho già sentito questa risposta dal suo vice sindaco, a cui ho ricordato che da anni siamo in attesa di ricevere i mezzi idonei per consentire agli operatori di lavorare, come un furgone cassonato per il ritiro del materiale di risulta (peraltro promesso e mai concesso). Pensi che i nostri fognatori non hanno un proprio mezzo e sono costretti ad usarlo in “condominio” con la quarta Municipalità, non potendo di conseguenza essere in servizio a tempo pieno.
Per quanto riguarda poi l’eterna questione dello spazzamento, pur avendo invitato più volte il presidente dell’Asia in Municipalità per fornirci delucidazioni sul perché il servizio non funzionasse, ebbene Del Giudice ha ritenuto opportuno declinare il nostro invito (mentre pare non manchi mai agli incontri con le associazioni).
E che dire infine dell’emergenza buche che ci ha praticamente “intrappolati” con la chiusura di numerose strade a causa di voragini dovute al maltempo? Sì, è vero, il problema riguarda tutta la città, ma non è corretto leggere su un quotidiano come “Il Mattino” che la Napoli servizi è andata via dalla Sanità perché minacciata. Cosa dobbiamo fare allora per far riparare le strade? Le ricordo, tra l’altro, che in questo quartiere spesso arrivano turisti per visitare il Palazzo dello Spagnuolo ai Vergini, la Casa di Totò in via Santa Maria Antesaecula, Palazzo de’ Liguori in via Arena Sanità, il Cimitero delle Fontanelle e tanti altri siti storici. Ecco perché credo che non sarebbe una malsana idea pensare di investire di più da queste parti in termini di risorse, uomini e mezzi. Il Rione Sanità aspetta da tempo di uscire dal ghetto nel quale si continua a volerlo relegare.
Vincenzo Rapone
Vice presidente Municipalità di Stella San Carlo all’Arena

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