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Lavoro, in Italia 260mila minori sfruttati

NAPOLI – Il lavoro minorile, evidenzia ancora l’indagine, non fa differenze di genere (il 46% dei minori 14-15enni che lavorano sono femmine). Le esperienze di lavoro dei minori tra i 14 e 15 anni sono in buona parte occasionali (40%), ma 1 su 4 lavora per periodi fino ad un anno e c’e’ chi supera le 5 ore di lavoro quotidiano (24%). La cerchia familiare e’ l’ambito nel quale si svolgono la maggior parte delle attivita’.

Per il 41% dei minori si tratta infatti di un lavoro nelle mini o micro imprese di famiglia, 1 su 3 si dedica ai lavori domestici continuativi per piu’ ore al giorno, anche in conflitto con l’orario scolastico, piu’ di 1 su 10 lavora presso attivita’ condotte da parenti o amici, ma esiste un 14% di minori che presta la propria opera a persone estranee all’ambito familiare. Tra i principali lavori svolti dai minori fuori dalle mura domestiche prevalgono quelli nel settore della ristorazione (18,7%), come il barista o il cameriere, l’aiuto in cucina, in pasticceria o nei panifici, seguito dalla vendita stanziale o ambulante (14,7%), dove si fa il commesso o toccano le pulizie, insieme al lavoro agricolo o di allevamento e maneggio degli animali (13,6%), ma non manca il lavoro in cantiere (1,5%), spesso gravoso e pieno di rischi, o quello di babysitter (4%).

lavoro minorileIn ogni caso, cio’ che emerge dalla ricerca partecipata qualitativa, che ha coinvolto 163 minori a Napoli e Palermo, e’ lo scarso valore delle attivita’ svolte da ragazze e ragazzi anche giovanissimi, che di fatto non insegnano nulla e non possono quindi essere messe a capitale per una futura professione.Meno della meta’ dei minori che lavorano tra i 14 e 15 anni dichiara di ricevere un compenso (45%), di questi solo 1 su 4 lavora all’esterno della cerchia familiare.

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