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La Juventus vince, il Catania non si oppone

NAPOLI (di Eleonora Posabella) – In vista dei numerosi appuntamenti in agenda per la Juventus capolista, il tecnico Antonio Conte decide di operare un po’ di meritato turnover nei vari reparti bianconeri, così al Massimino di Catania scendono in campo le cosiddette riserve: Storari,Padoin, Isla, Caceres e Osvaldo prendono il posto dei “titolarissimi” bianconeri.

Tevez prova a liberarsi della marcatura di Bellusci. LapresseIl match è concitato in quanto le due formazioni si presentano da subito aggressive, impegnate a darsi battaglia anche per questioni estranee al campo di gioco, numerose sono infatti le scorrettezze ravvisate nel corso della gara, che costano poi l’espulsione per somma di ammonizioni a Bergessio al 67° minuto, l’attaccante argentino è infatti costretto ad abbandonare il terreno di gioco a causa delle ripetute gomitate sferrate ai danni di Giorgio Chiellini, il quale però non fa nemmeno il più piccolo sforzo per restare in piedi. Per gran parte della partita sono dunque le proteste a tener banco tanto che entrambe le squadre saranno costretta a giocare prive della guida dei propri allenatori, espulsi all’unisono dall’ arbitro Damato; gli etnei sono i più nervosi e subiscono la gara prima di tutto a livello psicologico, probabilmente per l’imminente retrocessione, senza perciò creare reali pericoli alla retroguardia bianconera.

Con il riprendere del gioco arrivano anche i primi concreti tentativi da parte degli ospiti e finalmente al 59° minuto l’incursione di Carlos Tevez su sponda di Osvaldo regala alla Juventus una vittoria neanche troppo sudata. Migliore in campo: titolare ormai da diverse settimane in sostituzione dei vari difensori bianconeri, a turno vittime di infortunio, Martin Caceres dimostra la propria solidità con una splendida prestazione, complice anche la pochezza dell’ attacco siciliano. Peggiore in campo: Pablo Osvaldo, in una serata più unica che rara spreca la fiducia del proprio tecnico, nonostante infatti il bell’ assist fornito sulla rete di Tevez, l’attaccante argentino naturalizzato italiano pecca di supponenza in ogni occasione che la sorte propizia gli concede.

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