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La Juve inciampa nel “Sassuolino”

NAPOLI (di Eleonora Posabella) – La Juventus approda al Mapei Stadium per disputare il match della settima giornata di campionato contro il Sassuolo, che ad una prima e superficiale occhiata sembra non celare particolari difficoltà soprattutto per la prima della classe.

Sassuolo, juveL’ atteggiamento dei verdenero però non rispecchia affatto la posizione da ultimi che occupano in classifica; il Sassuolo infatti parte aggressivo e trova il vantaggio al 13° minuto grazie ad un’ azione prolungata nell’ area di rigore bianconera, che viene concretizzata dal bel gol di Simone Zaza, il migliore dei suoi. La festa dei padroni di casa dura però solo qualche minuto, poiché, seppure inferiore dal punto di vista dell’ entusiasmo , la Juventus annovera all’ interno della propria rosa forti personalità in grado di risolvere situazioni scomode, uno fra tutti: Paul Pogbà, è sua la splendida rete che riporta in pari il match.

Dal pareggio in poi la partita perde un po’ di carisma, a tratti sono gli ospiti a subire il gioco avversario, riuscendo solo in parte a creare disturbo a Consigli, protagonista di una fantastica prestazione. La Juventus dunque prende al Sassuolo quanto basta per restare in testa alla classifica, anche se di un solo punto, ma dalla prossima gara la vecchia signora dovrà porre maggiore attenzione anche contro quelle squadra erroneamente considerate di seconda o terza fascia. In questo week end a contraddistinguersi come migliori e peggiori sono due compagni di nazionale.

Migliore in campo: Paul Pogba, oltre alla rete, che ridà almeno in parte tranquillità alla propria squadra è il più pericoloso tra i bianconeri; il francese fin ora autore di prestazioni al di sotto delle proprie possibilità lascia finalmente intravedere le sue grandi doti. Peggiore in campo: Patrice Evra, l’esterno non è in forma e non apporta alcuna miglioria alla formazione stilata da Allegri, che infatti trova maggiore concretezza con l’ingresso al suo posto di Claudio Marchisio. Da sottolineare ancora l’evanescente performance di Fernando Llorente, un fantasma in campo, ben sostituito da Kingsley Coman.

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