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Cronaca

Intervista a Gino Sorbillo: “Non ho mai subito minacce però non può essere un caso”

Gino Sorbillo

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo) – “La prima a sapere la notizia dell’incendio è stata la mamma di una mia dipendente, ambulante in piazza del Gesù, che mi ha avvertito dicendomi che c’era fumo e fiamme che fuoriusciva dal mio locale. Alle tre e mezzo del mattino circa, mi sono recato in pizzeria per verificare cosa fosse accaduto.
Hai subito minacce in questo periodo?
“No, non mi ha mai minacciato nessuno, ma penso che sia stato un incendio doloso; il contatore Enel era intatto e le fiamme si sono sviluppate in prossimità dell’ingresso, non può essere un caso, quelle fiamme sono state provocate. Ho avuto solidarietà dal questore, dal Sindaco, da tantissimi politici, per me è importante, non mi sento solo”.
Nel locale, cosa hai visto?
“Avevo già con me un estintore perché pensavo che fosse un danno lieve, ma quando ho raggiunto il locale ed ho visto tutta quella gente, ho capito che c’era poco da salvare. Per un attimo mi ha preso lo sconforto, ma la gente presente mi ha dato forza”.
Cosa sei riuscito a recuperare?
“Sono riuscito a salvare due foto dei mei nonni, per me è stata una grande conquista; questo episodio mi ha emozionato, erano foto a cui tenevo tanto, vedere quelle immagini intatte in mezzo a quelle fiamme è stato un miracolo. C’era anche la foto di mia zia Esterina, finita due anni e mezzo fa, che in parte è rimasta integra.”
Chi hai trovato sul posto?
“C’erano vigili urbani e polizia municipale, i quali per due ore hanno lavorato per spegnere le fiamme; poi tanta gente che mi ha mostrato solidarietà e affetto, quasi un intero quartiere”.
Quali danni?

“Il piano terra è stato completamente danneggiato, ma al primo piano ho riscontrato meno danni; quello che più mi fa rabbia sono i ricordi che c’erano in quel posto, quelli nessuno potrà mai più restituirmeli”. Quanto tempo ci vorrà per riaprire? “Ho già iniziato a lavorarci, ma voglio che venga fatto tutto bene e che tutta la pizzeria sia messa bene in sicurezza in modo da preservare l’incolumità dei miei lavoratori e dei clienti. Il Sindaco mi ha detto che potrei lavorare anche all’aperto in piazzetta Miraglia, a pochi metri dalla mia pizzeria, mi darebbe da subito la concessione, ma io preferisco aspettare, voglio lavorare nella mia pizzaria”. (Il Mattino)

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