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Inter in ginocchio, è ora di rifondare!

NAPOLI (di Nicola Brattoli) – Dopo la sconfitta in casa con l’Udinese per 1-0, l’inter riparte da una triste convinzione: è ora di mettere da parte i successi, il triplete e Josè Mourinho e ripartire con un vero progetto di rilancio. La classifica piange: 14 punti in 12 partite giocate sono una media da salvezza risicata ed è tempo che la società corra ai ripari. La squadra denota un deficit atletico contro ogni squadra di livello medio della serie A, come ampiamente visto nelle sconfitte con Napoli, Juventus e Udinese. I problemi sono molti e le colpe vanno divise all’interno della società tra i vari Moratti, Branca, Ausilio per aver in due anni dilapidato un distacco notevole su tutte le società italiane, di aver venduto Eto’o e Balotelli senza averli sostituiti a dovere e aver tenuto quei giocatori solidi; ma già definiti “esperti” 2 anni fa. Nella partita con l’udinese i limiti sono venuti fuori nell’arco di tutta la partita, l’inter ha fatto fatica a creare occasioni nitide da gol e una delle cause è la lentezza del gioco e dei suoi interpreti. E se nella partita che doveva significare la svolta, come ha detto Ranieri, viene espulso per la prima volta in campionato capitan Zanetti qualcosa vorrà dire.Unica nota lieta è l’esordio dal primo minuto di Marco Davide Faraoni, giovano romano che ha giocato con personalità senza soffrire il difficile impatto di S.Siro.

Udinese, che conferma: I Friulani sono secondi in classifica a pari merito con il Milan e si può dire chiaramente che il risultato di una sola rete di scarto sta piuttosto stretta. Isla, Armero e Di Natale hanno eccelso, soprattutto nel secondo tempo. I due folletti sulle fasce sono stati un’arma devastante: difatti il gol vittoria è arrivato da una sovrapposizione di Isla che poi ha freddato J.Cesar con perfetto diagonale. Ci si chiede se i Pozzo fossero riusciti a trattenere almeno Sanchez, con i suoi gol e le sue accelerazioni brucianti, dove sarebbe potuta arrivare questa Udinese?

Rigori e Bucce di banana: La partita nel finale è diventata incandescente quando all’85’ Zanetti ha  atterrato Armero in area di rigore: rigore e secondo giallo a Zanetti. L’inter in 10, e in ginocchio. Di Natale si è incaricato del tiro dal dischetto, ma un scatto felino di J.Cesar strozza l’urlo in gola al napoletano e devia il pallone in angolo. Non finisce qui. Tre minuti dopo Ferronetti, con un intervento da oscurare agli occhi dei calciatori in erba, ha atterrato nettamente Milito. Incaricato di tirare è stato Pazzini, che durante la rincorsa al momento di colpire il pallone perde il piede d’appoggio e cade malamente buttando il pallone alto sopra la traversa, un po’ come l’errore di  John Terry nella finale di Champions ai calci di rigore tra Chelsea e Manchester United. L’immagine successiva è la più chiara della situazione interista: Pazzini con le mani tra i capelli che non si capacita di quanto successo. L’inter è a terra. In basso. La risalita alla zona è Champions è durissima, e i tifosi sperano in nuovi importanti acquisti; ma intanto guardano al passato.

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