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Cronaca

Immigrati nell’asilo, rivolta ai Tribunali

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – I Bambini e gli immigrati. L’asilo e il centro di accoglienza. Sotto lo stesso tetto, adulti arrivati dall’altra riva del mediterraneo e un nugolo di bambini napoletani, fra i tre e i cinque anni, accolti ogni mattina dalle maestre per giocare ed imparare. Sotto lo stesso tetto, quello dell’Istituto Pie Venerine di proprietà della Curia in via Tribunali, pieno centro storico; ma rigorosamente separati da un muro costruito in fretta e furia “per evitare ogni contatto”. Eppure muro o no, le polemiche non si sono fatte attendere. Le mamme dei piccoli iscritti, in particolare, hanno alzato barricate.

Pie Venerine (2)Sono circa cinquanta i migranti ospitati all’interno dell’Istituto Pie Venerine, un edificio confinante con una scuola materna di Via Tribunale al centro storico di Napoli. Immediate le proteste di alcuni residenti i quali, dopo aver appreso la notizia, hanno chiesto rassicurazioni sulle condizioni igienico-sanitarie degli ospitati. Addirittura un muro, costruito artigianalmente all’interno dell’Istituto per evitare ogni contatto. “Perché portarli proprio qui – ha detto una mamma del quartiere – dove ci sono tutti questi bambini, li portassero altrove; il problema non è  l’accoglienza – continua la mamma – ma il fatto che possano essere portatori di malattie; per ora ci hanno detto che non c’è pericolo, ma chi ce lo assicura”. E un insegnante incalza:: “In quartieri quali il Vomero o Posillipo tutto questo non accade – incalza – ma al centro storico, lì dove già c’è un gran numero di immigrati, ci ritroviamo a doverne accogliere altri”. Il presidente della Quarta Municipalità Armando Coppola, si è recato su luogo per raccogliere informazioni e rassicurare i cittadini: “Premesso che siamo disponibili ad accoglierli – spiega – e continueremo ad adoperarci con altri soggetti del territorio per offrire solidarietà ed aiuti materiali ai migranti, ci chiediamo se sia giusto sistemare queste persone in un luogo dove ci sono bambini che vanno a scuola e giocano. Chiediamo intanto che vi siano rassicurazioni sulle loro condizioni igienico-sanitarie e che si escluda la possibilità di contagio di malattia infettive”.

I residenti sono preoccupati in quanto ritengono che non sono stati effettuati i dovuti controlli: “Non è dato sapere, a tutt’oggi, – incalza Coppola – se fra i cinquanta immigrati giunti in via Tribunali vi siano casi di tubercolosi o altre patologie che si trasmettono per vie aeree e che facilmente possono essere trasmesse ai piccoli alunni che si intrattengono nel cortile. Va detto inoltre che la zona dei Tribunali è un quartiere già ad alta densità demografica. Era il caso dunque, di scegliere proprio la sede di una scuola per alloggiare i migranti e farla diventare un centro di prima accoglienza? Una domanda che rivolgiamo all’amministrazione di Palazzo San Giacomo”. Pronta una petizione che gli stessi residenti del quartiere porteranno alle Istituzioni chiedendo delucidazioni sullo stato di salute dei migranti. Il Consigliere Armando Simeone del gruppo Sel ritiene che sia superfluo e strumentale creare allarmismi: “E’ davvero una sorpresa – dice – riscontrare tanto razzismo in una struttura di suore, ed è sconcertante vedere maestre, che mentre predicano il vivere civile attraverso la libertà di culto, si lamentano del colore della pelle di questa gente, al solo fatto che la si possa trovare affacciate alla finestra”. Secondo Simeone “è  l’attività di insegnamento carente “in quanto – dice – sarebbe opportuno che le maestre informassero gli alunni sui disagi che queste persone vivono quotidianamente ritrovandosi, non certo per scelta, nella nostra città”, ed aggiunge: “Propongo un incontro tra organismi preposti e residenti per informare i cittadini e  di rassicurarli sull’accoglienza, è questo l’unico modo per restituire tranquillità a tutta la platea scolastica e gli abitanti della zona”.

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