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“Il volo degli uccelli”, il romanzo di Arturo Nucci

NAPOLI (di Cristina Cipriani) – “Gli uccelli sono la più grande espressione di libertà”. Tra i tavoli della pizzeria Vesi in piazza Miraglia a Napoli, il 15 giugno lo scrittore Arturo Nucci incontra chi decide quella sera di mangiare una pizza e prendere parte alla presentazione del suo ultimo romanzo, “Il volo degli uccelli”, edito dalla Grauseditore per la collana Gli Specchi di Narciso.

Alla stregua della “posteggia musicale” la pizzeria Vesi ha ospitato una “posteggia letteraria” in cui l’autore, chiamato dai suoi concittadini, il cantastorie della realtà racconta i suoi romanzi, nei quali, ispirandosi a fatti realmente accaduti, i protagonisti devono tornare alle proprie origini e fare i conti con il proprio passato, per poi affrontare il loro presente e futuro.

“Il volo degli uccelli” è la storia della famiglia Pizza di origine partenopea, di Castelpiano, che ha vissuto fino al 1957 in Toscana a Firenze e che non appena è stato possibile, ha compiuto di nuovo il viaggio da emigranti, ma in direzione inversa, spinti dalla smania di tornare nella propria terra d’origine e dall’affetto dei propri famigliari. È il racconto semplice e genuino della vita in campagna, che in verità nasconde l’amara realtà sociale di un piccolo paese di provincia e che, a due anni dal terremoto dell’’80, il protagonista Carlo Pizza non vuole più celare. Infatti, Carlo, rimasto incolume alla devastazione di quel terremoto, quando ricevette una lettera del suo amico più intimo, ma separati dall’amore per una stessa donna, Vincenzo, in cui si racconta che è stato vittima di un attentato che l’ha distrutto fisicamente e mentalmente, rientra a Castelpiano. Comincia così la ricerca di una verità dolorosa e spiacevole e che svela un “mondo duro e omertoso” in cui come dice nel romanzo Eliseo De Riggi, nonno di Vincenzo e cacciatore, “solo i pannuti possono andare ovunque lo desiderano: volano in gruppo o in coppia o anche da soli, ma restano sempre padroni di scegliere i propri tragitti”.
L’autore ha portato con sé anche il suo romanzo esordio “La sostanza di cui sono fatti i sogni”. Pubblicato dal Gruppo Albatros nel 2010, Nucci ritiene che sia importante ricordare questa storia in questa circostanza, poiché oltre ad esserci un esplicito filo conduttore tra le due opere, ossia l’illusorio desiderio di cambiare la realtà, un evento cruciale della trama si svolge proprio in una pizzeria.
La storia è ambientata nella pianura intorno alla città di Napoli, dove il protagonista, Massimo Galluccio, discendente di una famiglia della borghesia agraria, torna con l’obiettivo di migliorare le sue proprietà. Questa è l’occasione per l’autore di raccontare non solo la vita di Massimo, ma anche le vicende della complessa questione meridionale e cercare cancellare i troppi pregiudizi sui meridionali e sui napoletani, affermando dolorosamente che “lì non vi sono soltanto banditi, ma anche tante persone meritevoli e attive, pronte a sacrificarsi, che hanno però il demerito di continuare a non sapersi riconoscere nelle leggi e nelle istituzioni”.

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