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Cronaca

Il Tar boccia i regolamenti dell’ Area Marina Protetta Regno di Nettuno

NAPOLI – Secondo il segretario nazionale della Flai-Cgil Giovanni Mininni “l’Area Marina Protetta Regno di Nettuno non ha più leggittimità di esistere”. Il Tar infatti avrebbe accolto un ricorso presentato proprio dal sindacato dei pescatori nel 2008 come ha annunciato a Cronaca Flegrea.
Regno di Nettuno ad Ischia
Regno di Nettuno ad Ischia

L’area marina protetta avrebbe un regolamento e un funzionamento illeggittimo visto che ha escluso o limitato pesantemente l’ attività di pesca delle marinerie dei campi flegrei. “Questa sentenza non ci stupisce. L’area marina di Ischia e Procida di cui volemmo fortemente l’istituzione negli anni scorsi – denunciano il membro dell’ esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli già assessore ai parchi ed aree protette della provincia di Napoli ed il capogruppo al consiglio comunale di Pozzuoli del Sole che Ride Paolo Tozzi – si è trasformata paradossalmente in un tappo per l’ economia delle isole e ha danneggiato fortemente i centri diving ed i pescatori dei Campi Flegrei per non parlare dei diportisti. A causa di una gestione a nostro avviso massimalista non sono state effettuate le necessarie modifiche di buon senso ed è probabile a questo punto che sarà necessario addirittura abolire l’ Area Marina Protetta di Ischia e Procida che fino ad oggi purtroppo ha funzionato poco e male. Noi riteniamo da tempo che si sarebbero dovuti  totalmente ripensare e aggiornare i regolamenti che danneggiavano in modo assurdo ed inspiegabile i comuni di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida e non creavano sviluppo e maggiore protezione ambientale su quelli isolani che avrebbero avuto innanzitutto bisogno di un depuratore e non di divieti inaccettabili ai pescatori dei campi flegrei che all’ improvviso dopo millenni non hanno potuto più pescare nelle acque limitrofe delle isole”.  “Già in passato – concludono Borrelli e Tozzi – avevamo sottolineato degli aspetti sbagliati ed eccessivamente rigidi verso le marinerie ed i centri diving puteolani ma purtroppo nessuno ci ascoltò. Adesso i tempi sono maturi per ottenere delle modifiche concordate tra i comuni flegrei, quelli isolani ed il Ministero dell’ Ambiente che portino sviluppo economico e turistico con limitazioni ragionevoli e non irrazionali o addirittura inutili altrimenti purtroppo bisognerà dire addio per sempre all’ area marina”.

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