Notizie dall'Italia e dal mondo

Politica

Il Forum della famiglia dice no al premier “Dopo Ruby, la sua presenza ci imbarazza”

ROMA – La presenza di Silvio Berlusconi alla Conferenza nazionale della famiglia “ci imbarazza”. Lo ha detto il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti, in vista dell’appuntamento in programma a Milano dall’8 al 10 novembre prossimi, dopo le polemiche seguìte alle notizie sulla frequentazione di escort da parte del premier.

“La sua presenza – precisa Belletti – era prevista fin dall’inizio” ma alla luce degli ultimi eventi “ci imbarazza, è un fatto delicato. Il dibattito sui comportamenti pubblici e privati del premier non ci vede in sintonia”. Tuttavia, aggiunge Belletti, “se Berlusconi sarà capace di proteggere il valore della famiglia, sarà sostenuto da noi. Non ce la sentiamo di dire ‘non si deve presentare’ ma da qui a lunedì mattina, quando è in programma il suo intervento, deve mandare un segnale diverso da quanto ha fatto finora. Deve fare una dichiarazione di impegno forte di distinzione fra la vita privata e l’impegno pubblico”.

Bruti liberati: “Perseguiamo reati, non la vita privata delle persone”. La vita privata del premier non interessa invece ai magistrati. Lo precisa il procuratore Edmondo Bruti Liberati, parlando delle inchieste sul presunto giro di prostituzione. “È ovvio che noi perseguiamo reati, che siano stati eventualmente commessi a Milano, e non ci interessiamo della vita privata delle persone” ha detto il magistrato. In relazione all’inchiesta della procura di Palermo – trasferita a Milano per competenza territoriale – con le dichiarazioni di Nadia Macrì, Bruti Liberati ha detto che il fascicolo è arrivato ieri sera e deve ancora esaminarlo. Ruby, intanto, rimane in Italia: Il Tribunale dei Minori di Milano ha concesso alla ragazza marocchina il permesso di soggiorno per motivi di giustizia. La ragazza non è quindi rimpatriabile.

Inchiesta palermitana separata da vicenda Ruby.
Bruti Liberati ha anche chiarito che l’inchiesta che nasce dalle dichiarazioni di Nadia Macrì sarà separata dalla vicenda Ruby, anche se potrebbe essere assegnata, in caso di evidenti connessioni, allo stesso pm Antonio Sangermano, già titolare dell’inchiesta sulle rivelazioni della giovane marocchina.

Competenza territoriale.
Quanto alla competenza di Milano a indagare su episodi che, stando almeno a quello che è trapelato finora, si sarebbero verificati a Villa Certosa in Sardegna e a Villa San Martino ad Arcore, “devo ancora esaminare il caso”, taglia corto il procuratore capo. In particolare Bruti LIberati dovrà vagliare il racconto di Nadia Macrì, la escort amica di Perla Genovesi (arrestata lo scorso luglio a Palermo nell’ambito di una inchiesta sul narcotraffico) che ha raccontato ai magistrati palermitani di avere avuto due incontri sessuali con Berlusconi e di avere ricevuto ogni volta come compenso una busta con 5 mila euro. La escort ha inoltre riferito di essere stata presentata al premier in una delle due occasioni da Lele Mora e dal direttore del Tg4 Emilio Fede e ha chiamato in causa anche il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta.

Bruti Liberati: “Soluzione ragionevole affido Ruby”.
Il procuratore ha rifiutato di fornire indicazioni su persone indagate, anche se sui media sono già usciti i nomi di Mora e Fede in relazione al presunto favoreggiamento della prostituzione. E ha poi ribadito di considerare conclusa l’indagine relativa all’identificazione, al fotosegnalamento e all’affido della giovane marocchina al consigliere regionale Nicole Minetti. “Possiamo dire che in questura viene adottata la soluzione parsa più ragionevole – ha detto Bruti Liberati – ogni notte i pm dei minori hanno che fare con casi disperati e anche in altri occasioni si era verificato l’affido a persone maggiorenni senza il ricorso alle comunità”.

Dal Copasir richiesta audizione premier. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha confermato oggi la richiesta di audizione per Berlusconi. Il presidente del Copasir, Massimo D’Alema, tenendo conto delle notizie che parlano di numerose persone che si recano nell’abitazione del premier ha spiegato che la richiesta, già inoltrata da tempo, è stata confermata “perché sono i servizi segreti che si occupano della sicurezza del presidente del Consiglio e riteniamo che sarebbe giusto su questo tema sentire il presidente stesso”. I rappresentanti del Pdl nel Copasir, Fabrizio Cicchitto, Giuseppe Esposito e Gaetano Quagliariello, precisano che Berlusconi verrà sentito dal Comitato “sui temi istituzionali relativi alla sicurezza nazionale” ma non sulle vicende relative al caso Ruby e quindi invitano “fin d’ora i colleghi del comitato a non confondere le due questioni e a non dar vita a indebite strumentalizzazioni”.

Pd e Idv, interrogazione parlamentare. Intanto il leader Idv Antonio Di Pietro ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Difesa Ignazio La Russa sulla protesta dei carabinieri che si dicono costretti a scortare le donne che partecipano alle feste del premier, secondo quanto rivelato alFatto Quotidiano da un militare addetto alla scorta di Berlusconi. Di Pietro afferma: “Lui che dice di tenere tanto all’Arma, come può permettere che difensori dello Stato vengano usati per fare da autisti, da guardia spalla a signorine ‘utilizzate’ per il divertimento dei potenti, tra i quali, in primis, Silvio Berlusconi? È una cosa insopportabile, non degna di questo Paese. Per questo motivo – conclude Di Pietro – dico che l’Italia non merita Berlusconi e Berlusconi non è degno di fare il presidente del Consiglio”.

Un’interrogazione parlamentare dal contenuto analogo è stata presentata anche dal Pd: il senatore Paolo Giaretta chiede conto, con un’interrogazione, al ministro dell’Interno Maroni e al ministro della Difesa La Russa sull’utilizzo, da parte del premier delle imbarcazioni dei caranbinieri usate per ” sbarcare alcune giovani donne sul molo di villa Certosa in Sardegna”.

Nell’interrogazione Giaretta ricorda di aver presentato, senza ricevere risposta, una simile interrogazione già l’anno scorso in cui “si evidenziava che su diversi siti Internet ed in particolare sul sito del quotidiano La Repubblica erano comparse fotografie che ritraevano due imbarcazioni dell’Arma dei carabinieri intente a sbarcare alcune giovani donne sul molo di villa Certosa e che in nessun modo appariva presumibile che si trattasse di attività di servizio, trattandosi evidentemente di persone che per il loro abbigliamento (costume da bagno o shorts) erano reduci da una gita in mare”. (Repubblica)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.