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Economia

I ricchi e i poveri nel governo Monti

NAPOLI (di Cristina Cipriani) – “Dopo un anno di Governo Monti – con le primarie del Pd in corso e le elezioni politiche che si avvicinano – l’Italia è un Paese più ricco o più povero?”

La quarta puntata del talk show di Michele Santoro, Servizio pubblico, prende spunto dalla strofa della canzone dei Ricchi e Poveri: “che sarà della mia vita, chi lo sa”, per discutere della situazione economica e sociale del nostro paese.

Sono presenti in studio l’imprenditore Flavio Briatore e il Segretario Generale della Fiom – Cgil, Maurizio Landini che, dopo aver visto un video sulla manifestazione a carattere europeo del 14 novembre, il primo dichiara di fronte a quelle immagini che effettivamente sembra essere una “guerra tra poveri”, il secondo invece insiste sulla iniquità della ridistribuzione della ricchezza che oggi, secondo il Segretario,  non ha precedenti,  tanto che continua dicendo che “gli unici a pagare le tasse sono i lavoratori dipendenti e i pensionati” per cui aggiunge “oggi, non si può vivere lavorando degnamente”.

Infatti, stando a quanto si evince dalle relazioni pubbliche della Banca d’Italia siamo di fronte da una parte ad una ricchezza privata pari a 4 volte e mezzo il debito pubblico, mentre sono soltanto 682 gli italiani che dichiarano più di 1 milione di euro. Pertanto, davanti a tanta agiatezza ci si chiede, chi è povero può diventare ricco?

In collegamento da Chicago, l’economista, Luigi Zingales afferma che il vero sogno dei giovani è vedere realizzato il cambiamento della propria condizione sociale, ma d’altro canto aggiunge che, a causa del presente rapporto di lobby, il tour over si blocca, come accade anche al progresso.

Dall’altra parte Landini ritiene che l’attuale situazione potrebbe risollevarsi soltanto grazie all’intervento pubblico che concedendo prestiti alle imprese, queste possono creare nuovi posti di lavoro, capaci a loro volta di aumentare la ricchezza del nostro paese. Tuttavia, Briatore vuole sottolineare che quest’operazione deve essere opportunamente vagliata, in quanto i suddetti prestiti dovrebbero essere concessi a quelle aziende che hanno realmente un futuro nel mercato europeo e mondiale.

Ognuno di loro ha dunque descritto una situazione di grande difficoltà che dovrebbe essere affrontata da partiti che, riottenuta la fiducia, scendano sul territorio per superarla insieme ai loro cittadini.

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