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I 7 peggiori titoli di film tradotti (male) dall’inglese

(di Luca Delgado) Avete letto benissimo, sette. Perché sette e non dieci? Perché in queste classifiche che spopolano in rete, sembra che tutto sia catalogabile, dalle dieci frasi da non dire al primo appuntamento alle dieci cose da non fare su facebook, dai dieci modi peggiori per lasciare il proprio partner alle dieci migliori canzoni dell’anno.  Il numero dieci è imprescindibile, e spesso in queste classifiche, le ultime posizioni sono sempre più carenti, segno che forse non era il caso di azzardarne dieci. Forse esistono solo sette peggiori scuse da inventare per giustificare un’assenza al lavoro e magari esistono undici modi per rinvigorire la passione all’interno di una coppia in crisi, ma ahinoi, non lo sapremo mai.

Senza continuare a dare i numeri, proponiamo questa speciale classifica dei sette peggiori titoli di film tradotti in italiano. In fondo sette è anche il numero dei peccati capitali, dei nani di Biancaneve, dei re di Roma, dei giorni della settimana, le note musicali e chi più ne ha più ne metta. Si tratta di film recenti e non, le cui sorti sono dipese proprio dal costume tutto nostrano di tradurre i titoli (spesso male) nella convinzione di poter avvicinare più spettatori.

 

1)    Ti odio, ti lascio, ti….

Ti odio, ti lascio, ti...

 

 

Al primo posto inseriamo questa commedia con Jennifer Aniston e Vince Vaughn del 2006.

Tralasciando il giudizio sul film, qualsiasi prodotto cinematografico avrebbe meritato un titolo migliore di “Ti odio, ti lascio, ti…”. Si narra che chi abbia curato la versione in italiano, sia stato colto da una crisi conosciuta come il blocco del traduttore, ed abbia così interrotto il titolo a quel “ti…” che lascia immaginare infinite altre cose. Ad esempio “ti… è scaduto il grattino del parcheggio”.

 

Titolo originale: The break-up

 

2)    Se scappi ti sposo

Al secondo posto, altra commedia americana con Richard Gere e Julia Roberts del 1999.

 

Qui entriamo nella categoria di titoli che spiegano maldestramente la trama. Maggie, la protagonista del film, interpretata da Julia Roberts, è diventata popolare per le sue fughe nel corso dei propri tentativi di matrimonio, poco prima del fatidico sì. La traduzione, che sembra quasi un gioco per bambini, alla stregua di “se sei felice e tu lo sai batti le mani”, sembra sia stata partorita proprio dal figlio del traduttore, 6 anni di età all’epoca e oggi capo scout dei lupetti di Porto San Giorgio.

Titolo originale: Runaway Bride

 

3) Il cowboy con il velo da sposa

Al terzo posto questo classico della Disney del 1961, poi riproposto in varie salse e remake.

 

Qui ci spostiamo nella categoria droghe leggere. La storia narra la vicenda di due gemelle che si scambiano i ruoli, nel tentativo di far ricongiungere i propri genitori separati. Da qui a vederci un cowboy con un velo da sposa, ce ne vuole: pare ce ne vogliano circa 2 grammi di pakistano, a stomaco vuoto.

 

Titolo originale: The Parent Trap

 

4) Indovina perché ti odio

Al quarto posto troviamo questa commedia del 2012 con protagonista Adam Sandler.

 

Qui entriamo nella categoria degli indovinelli; “indovina chi viene a cena?”, “indovina chi viene a Natale?”, “indovina chi c’è nel piatto”? e così via, tanto da potersi chiedere, legittimamente, “indovina chi viene a vedersi un film con un titolo così?”. Nessuno, il film è su Sky da qualche settimana e pare gli sia preferito puntualmente il fermo immagine “Sky problemi di ricezione del segnale satellitare”.

 

Titolo originale: That’s my boy

 

 

5) Il silenzio degli innocenti

 

Al quinto posto, il capolavoro dell’horror diretto da Jonathan Demme e interpretato da Anthony Hopkins e Jodie Foster.

 

Qui entriamo in una categoria tutta speciale, quella della traduzione politicamente scorretta. Il titolo originale infatti “The Silence of the Lambs”, “Il silenzio degli agnelli”, avrebbe potuto comportare molti fraintendimenti, scaturiti dalla presenza nel nostro Paese di una famiglia così potente ed influente come quella degli Agnelli. È legittimo chiedersi chi sarebbe entrato in confusione? Chi avrebbe mai e poi mai potuto pensare che in America si potesse produrre un film sui segreti della famiglia Agnelli, segreti come: “chi ha disegnato il modello della Fiat Duna?”. Misteri italiani.

 

Titolo originale: The Silence of the Lambs

 

6) Prima ti sposo, poi ti rovino

 

Sesto posto per questa commedia del 2003 diretta dai fratelli Coen

I fratelli Coen sono i maestri della black-comedy, la commedia incentrata sul black humor tipico della parlata americana. Non a caso, il titolo originale di questo film, è “Intolerable Cruelty”, Crudeltà intollerabile. Quante persone lo avranno visto? Con un titolo così, “Prima ti sposo, poi ti rovino”, ti sei già giocato il 70% di potenziali spettatori che credono si tratti dell’ennesimo filmettino da seconda serata. Il restante 30% che invece va al cinema, è composto da quei ragazzini quindicenni che credono di trovarsi di fronte ad un “Scusa se ti chiamo amore” e invece si ritrovano un George Clooney con i capelli ormai brizzolati e un Geoffry Rush che chi se ne frega, tanto ormai si è capito che Raoul Bova non comparirà mai.

 

Titolo originale: Intolerable Cruelty

 

7) Se mi lasci ti cancello

 

Settima posizione, (che in realtà dovrebbe essere la prima, ma si sa che queste classifiche funzionano al contrario, con l’effetto dulcis in fundo), per questo straordinario film del 2004 con Jim Carrey e Kate Winslet.

Qui rientriamo nell’ultima categoria disponibile, quella del traduttore così egocentrico che dimentica completamente quale sia il suo ruolo (quello di tradurre e non tradire) e si lascia andare ad un titolo completamente fuori registro o fuori di testa se si vuole. Quelli che hanno avuto la fortuna di non lasciarsi spaventare da un titolo per imbecilli, avranno avuto tutti la stessa identica reazione: che bel film, ma il titolo che c’azzecca? Il titolo originale “The Eternal Sunshine of a Spotless Mind”, un verso di una poesia di Alexander Pope, poteva essere tradotto in molti modi; ad esempio: l’eterno luccichio di una mente pura. Ma si è optato ancora una volta per la battuta, per la frase a effetto, come se gli spettatori italiani fossero sempre e solo quella banda di simpatici burloni che vanno al cinema solo se si ride., solo se c’è il Cinepanettone.

 

Titolo originale: The Eternal Sunshine of a Spotless Mind

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