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Cronaca

Girolamini, delusione e rabbia nel Centro: “Sloccare i fondi”

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Le associazioni e i comitati del centro storico si preparano per una manifestazione a Roma, davanti al Ministero dei Beni Culturali per sbloccare gli 8 milioni utili al restauro dei Girolamini.

Girolamini, Fermi gli otto milioni per il restauro“Non riusciamo a spiegarci come mai il Ministro non firmi per decretare lo sblocco dei fondi utili al restauro dei Girolamini, spiega Francesco Andoli, portavoce dell’Associazione ‘Vivi Via Duomo’; siamo pronti ad andare a Roma e chiedere spiegazioni, questo silenzio del Ministro non ci soddisfa”. Intanto lo stanziamento “Tampone” di 700mila euro, resta uno spreco di soldi pubblici per i comitati del territorio. “Siamo di fronte ad un’omissione di atti di ufficio, – continua Andoli – in quanto a fronte di un budget stanziato, bisogna immediatamente cantierizzare la zona ed iniziare i lavori di ripristino del complesso”. Restano le impalcature, che impediscono agli esercenti di lavorare. Dopo il crollo di un decoro all’interno della Chiesa dei Girolamini, avvenuta lo scorso maggio, i commercianti speravano in un intervento repentino: “Questo lassismo è una vergona – dicono alcuni esercenti della zona – il Ministro cosa aspetta ad intervenire”. Intanto l’assessore alle Politiche Urbane del Comune di Napoli Carmine Piscopo getta acqua sul fuoco: “Non c’è da preoccuparsi – afferma – in quanto lo stanziamento dei fondi Unesco verrà speso entro la fine dell’anno e ci saranno i dovuti interventi anche per il Complesso dei Girolamini, il nostro è un impegno assunto con i cittadini”. Intanto quello stanziamento di 700mila euro stanziati sono per i comitati un contentino che non può reggere il gioco. “Se non avremo risposte – dichiara in Consigliere Pino De Stasio della Seconda Municipalità – saremo pronti ad andare a Roma ed a manifestare il nostro dissenso ad una politica inefficace; i Girolamini dovrebbero rientrare in un piano turistico e di rilancio, ma al momento non è così. Siamo di fronte ad un complesso monumentale la cui necessità di interventi è sicuramente prioritaria”. C’è la consapevolezza dunque, da parte delle organizzazioni cittadine e territoriali, di un patrimonio lasciato in condizioni vergognose. Al momento resta l’incredulità davanti all’indifferenza delle Istituzioni.

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