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David Seymour: il fotografo “nel cuore dell’azione”

NAPOLI (di Anna Barbato) – Il Palazzo Reale di Torino, fino al 14 settembre, ospita una retrospettiva monografica di David Seymour, fotografo ebreo-polacco, noto con lo pseudonimo di “Chim”, fondatore, insieme a Henry Cartier-Bresson e Robert Capa, dell’agenzia fotografica “Magnum”.

David Seymour foto La mostra, intitolata “Voglio essere nel cuore dell’azione”, è costituita da 136 scatti di fotogiornalismo, che descrivono momenti clou della carriera dell’artista e, nello stesso tempo, episodi rilevanti della storia dello scorso secolo. Seymour è stato uno dei primi fotoreporter di guerra e nel corso della sua carriera è riuscito ad immortalare volti e luoghi appartenenti ad alcuni dei più cruenti episodi bellici dei nostri tempi, finiti sulle pagine di riviste come “Life” e “Regards”. Dalla Guerra Civile spagnola alla seconda guerra mondiale, ritraendo spesso volti di donne e bambini profondamente sconvolti da tali eventi: come quello della piccola Terezka, polacca cresciuta in un campo di concentramento, fotografata dopo aver disegnato su una lavagna, come immagine della propria casa, un intreccio amorfo di linee. Oppure a quello di una donna che allatta il proprio figlio nel bel mezzo di una rivolta contadina, divenuta il simbolo della rivoluzione civile in Spagna.

Immagini scattate soprattutto per strada, tra le quali molte anche a Napoli, durante il secondo conflitto mondiale, come quelle che ritraggono bambine che stringono bambole di pezza, ragazzine violentate oppure quella del bambino, non vedente e senza braccia, che legge utilizzando solo le labbra. Secondo Seymour, infatti, “si possono trovare immagini ovunque, basta semplicemente notare le cose e interessarsi a ciò che ci circonda e occuparsi dell’umanità”.

Una mostra affascinante, fatta anche di fotografie meno drammatiche, come quelle che ritraggono grandi personaggi del mondo del cinema, della letteratura e della politica, spesso in atteggiamenti inconsueti o tratti dalla propria vita familiare, come quella famosissima che ritrae Ingrid Bergman con le sue due gemelle oppure quella di Audrey Hepburn in abito da sposa e sigaretta tra le dita.

E, soprattutto, un’esposizione che ben rispecchia la straordinaria e avventurosa vita di Seymour, conclusasi tragicamente a seguito di un agguato a Suez nel 1956, mentre stava realizzando sul conflitto arabo-israeliano. Nel “cuore dell’azione”, appunto.

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