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Da Napoli per il “No Monti Day”

NAPOLI (di Giuliano Pennacchio) – In galleria Umberto, nel cuore bene della città, ieri sera – 23 ottobre-  si è tenuta  una discussione pubblica del Comitato No debito napoletano in vista dell’appuntamento nazionale di Roma di sabato prossimo. Un centinaio di partecipanti con delegazioni di lavoratori dell’Inps, del trasporto pubblico locale, della Fiat di Pomigliano, dei precari della scuola, degli insegnanti  e con rappresentanze dei sindacati di base dell’USB, dei Giovani Comunisti del Prc, dei Centri Sociali. Il filo conduttore degli intervenuti è stato unico: come costruire l’opposizione sociale al governo Monti, nella realtà napoletana e campana a partire da un coordinamento delle vertenze del mondo del lavoro.

Le politiche dell’attuale governo stanno provocando recessione, disoccupazione e drastici tagli alla spesa sociale;i diritti del mondo del lavoro sono stati cancellati  con l’abolizione del contratto unico nazionale e dell’articolo 18 che tutelava i licenziamenti senza giusta causa e l’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni.

La sanità, l’istruzione e i trasporti sono fortemente messi in discussione. Le aziende di trasporto pubblico locale a partire da quelle municipalizzate napoletane (ANM e Metronapoli) sono sull’orlo del fallimento, così come quelle regionali, che sono in una condizione disastrosa. Infatti, nel corso  dell’assemblea, è stato denunciato che la manutenzione alla rete ferroviaria non si effettua più, tanto che si è verificato , proprio ieri,un deragliamento di un treno della Cumana (una ferrovia regionale che collega il capoluogo partenopeo all’area flegrea).

No Monti Day

Molti interventi di lavoratori di società partecipate degli enti locali hanno denunciato che i tagli del Governo stanno provocando l’estinzione dello stato sociale ‘municipale’, con migliaia di licenziamenti e la chiusura di servizi sociali. Nella scuola stessa musica; l’aumento delle ore d’insegnamento per ogni singolo professore sopprimerà moltissime cattedre. Per non parlare di FIAT, Fincantieri, Ergom e dell’industria manifatturiera pubblica privata e napoletana che è letteralmente in agonia, senza prospettive e tutele.

La consapevolezza di tutti i partecipanti all’assemblea napoletana è forte:il 27 ottobre, la giornata del No Monti Day rappresenta la prima tappa di un percorso lungo per ricostruire una stagione di lotta contro il liberismo, contro il governo dei professori e la  ’strana’ maggioranza politica che lo sostiene.

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