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Cronaca

Cannabis terapeutica: entro il 31 ottobre il piano d’azione, ma i malati dissentono

Da una ricerca di mercato condotta da Ixè e presentata in occasione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione curato della Coldiretti è emerso che quasi 2 italiani su 3 sono favorevoli all’uso della marijuana per scopi terapeutici.

cannabis_uso_medicoPrecisamente sono il 64% i cittadini che si dichiarano a favore di coltivazione e produzione italiana di cannabis, una missione che sarà espletata dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Ma le ragioni di tale ampio assenso non sono soltanto umanitarie. Il business generato dalla cannabis medica, infatti, potrebbe fruttare ben 1,4 miliardi di euro l’anno, e la creazione di 10 mila nuovi posti di lavoro.
Tutta la questione della cannabis, quindi, è diventata anche di interesse economico, oltre che benefico dal punto di vista dei pazienti. Pazienti che, attraverso l’associazione no-profit LapianTiamo – Cannabis Social Club Racale (LE), stanno manifestando il loro disappunto contro i palazzi ministeriali, per la totale mancanza di considerazione verso coloro che, fino a prova contraria, dovrebbero essere i beneficiari finali dell’operazione. Entro il prossimo 31 ottobre, infatti, un gruppo di lavoro composto dagli esponenti dei Ministeri di Salute e Difesa, dallo SCFM, dall’AIFA, dall’Istituto Superiore della Sanità, dal Ministero delle politiche agricole e forestali e dalle Regioni e Province autonome, si riunirà per elaborare il protocollo d’azione che definirà tutti i procedimenti relativi alla cannabis terapeutica, dalla produzione con le differenti tipologie di cannabis alla distribuzione dei cannabinoidi ai pazienti. Tutto questo, però, senza tener conto veramente dei malati e delle loro priorità.
A tal proposito Rita Bernardini, segretaria nazionale di Radicali Italiani e presidente ad honorem dell’Associazione LapianTiamo, ha chiesto pubblicamente alle istituzioni di coinvolgere i malati nell’avvio del progetto pilota, includendo in particolare Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri, rispettivamente segretario e presidente di LapianTiamo, nel gruppo di lavoro. Questo sarebbe “un segnale di apertura e di trasparenza verso i pazienti”, e consentirebbe di definire strategie efficaci grazie al valido contributo da parte di chi ha già personalmente sperimentato i benefici dei cannabinoidi sul proprio corpo, dal momento che entrambi i fondatori dell’Associazione sono affetti da sclerosi multipla.
Nel frattempo, la ricerca sull’efficacia della cannabis per curare patologie più o meno diffuse continua, con recenti studi che hanno approfondito i suoi molteplici benefici contro il cancro, ad esempio, o la rigidità muscolare, o ancora il morbo di Alzheimer o addirittura contro l’acne. Tra le eccellenze italiane più illustri impegnate da anni nella ricerca in questo settore, anche l’istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli (NA), al cui direttore Dott. Vincenzo Di Marzo è stato assegnato il premio internazionale Guido Dorso per la sezione ricerca in occasione della XXXV edizione dell’evento, lo scorso 9 ottobre.

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