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Cronaca

Bidelli pendolari e laureati in ASIA: i giovani d’oggi sono una generazione di svogliati?

di Tiziana Pagano

Sta facendo il giro del web la storia di Giuseppina Giuliano, la ventinovenne napoletana che ogni giorno si sposta dalla sua città per andare a Milano, dove prende servizio presso un Liceo come collaboratrice scolastica. Come ha raccontato lei stessa a “Il Giorno”, la vita a Milano è troppo cara: vivere stabilmente lì, significherebbe sacrificare tutto il suo stipendio da statale e non le permetterebbe di mettere via alcun tipo di risparmio.

Per questo, ogni giorno, la sua sveglia suona alle 4 di mattina (sabato compresi) in modo da poter prendere il treno veloce delle 5 che la porta alla stazione di Milano Centrale; a fine giornata, fa ritorno a casa e mai prima delle 23:30. È disposta a questa vita di sacrifici, pur di non perdere il suo posto di lavoro.

A farle eco, è sicuramente la storia di tanti laureati che nei mesi scorsi hanno partecipato e superato il concorso che l’ASIA – l’azienda del Comune di Napoli incaricata per i servizi di igiene ambientale – ha bandito per assumere 500 operatori ecologici. Eppure, in quel caso, non sono mancate le critiche nei confronti dei vincitori del bando (laureati) che si sono mostrati orgogliosi di aver superato le prove, arrivando così al traguardo del contratto con l’azienda. “Avrebbero potuto lasciare Napoli ed emigrare al Nord, piuttosto che sprecare la loro laurea facendo gli spazzini” è la frase che potrebbe meglio racchiudere il pensiero di chi li ha accusati di aver buttato via gli anni di studi per rassegnarsi a qualsiasi tipo di lavoro, seppur a tempo indeterminato.

Come se essere operatori ecologici fosse considerato (ancora) un lavoro denigrante. I giovani che si laureano in qualsivoglia branca, hanno ovviamente come massima aspirazione trovare un lavoro che ne rispecchi il percorso scolastico scelto: ma se ciò non fosse possibile?

Forse la società di oggi manda messaggi un po’ contrastanti alle giovani generazioni: se un imprenditore lancia come provocazione il messaggio che non riesce a trovare operai disposti a lavorare nonostante uno stipendio dignitoso, ecco che tutti sono pronti ad additare i ragazzi come “nullafacenti che non hanno voglia di lavorare”; allo stesso tempo, desta scalpore e quasi indignazione la notizia di quelli che, seppur con una laurea, sono consapevoli che il titolo di studio non basta a pagare le bollette, l’affitto né tantomeno metter su famiglia.

Secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione giovanile è al 23,0% e risulta davvero difficile per i giovani d’oggi restare fedeli ai propri sogni di bambini. Insomma, tra il “Cosa vuoi fare da grande” e “Cosa potrai davvero fare da grande” c’è una gran bella differenza!

Tiziana Pagano

Tiziana Pagano nata a Napoli il 13/09/1988 Pass: tizianapagano

Un pensiero su “Bidelli pendolari e laureati in ASIA: i giovani d’oggi sono una generazione di svogliati?

  • Si ma le eccezioni ci sono sempre; loro lo farebbero quel lavoro. Questi 20 000 sì, si sono candidati; ma gli altri?

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