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Cronaca

Ankara, continuano gli scontri in Turchia

Ankara – E’ stata la terza notte di scontri quella appella trascorsa a Istanbul e ad Ankara, dove la polizia e’ tornata a disperdere i manifestanti in piazza per contestare il governo di Recep Tayyip Erdogan. Da una manifestazione pacifica per contestare l’abbattimento di una vasta area verde a Istanbul in vista della costruzione del terzo ponte sul Bosforo, la protesta ha infatti assunto un carattere più’ squisitamente politico, con i contestatori che si sono rivolti direttamente a Erdogan definendolo un ”dittatore” e chiedendo le sue dimissioni.

Notte di scontri in Turchia”Dittatore, dimettiti! Noi resisteremo fino alla vittoria”, hanno urlato i manifestanti mentre continuavano gli scontri con le forze dell’ordine che, secondo dati ufficiali, hanno portato al ferimento di 58 civili e 115 agenti. Un numero decisamente più’ alto per le fonti mediche di Ankara, che parlano di almeno 400 civili feriti. Erdogan, che ha tenuto tre discorsi pubblici in tre giorni, ieri ha respinto le accuse di essere ”un dittatore” e ha detto ai manifestanti che ”se voi amate questo Paese, se amate Istanbul, non cadete in questi giochi” che, ha spiegato in un discorso televisivo, sono condotti da una frangia estremista. Ben poco, comunque, si e’ visto di questa protesta sui media turchi, in particolare sulle emittenti televisive, mentre un ruolo determinante nel diffondere le informazioni in merito lo hanno avuto i social media Facebook e Twitter. Tanto che Erdogan ha affermato che ”ora c’e’ una nuova minaccia che si chiama Twitter. Le bugie migliori si possono trovare qui. Per me, i social media sono la peggiore minaccia della societa”’.

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